Marche

Cgia, subito container per Pmi terremoto

Aziende non possono aspettare nè burocrazia nè ricostruzione

Redazione Ansa

''Le imprese non possono aspettare nè la burocrazia nè i tempi della ricostruzione: servono al più presto i container per far ripartire la produzione''. Lo ha detto in maniera esplicita il presidente della Confartigianato di Ascoli Natascia Troli, in visita con il presidente nazionale Giorgio Merletti nelle zone del sisma nelle Marche. Il settore produttivo ''deve riattivarsi il prima possibile - spiega la Troli - e negli stessi luoghi ove ha residenza. Il territorio non deve morire e quindi non accetteremo mai la creazione di 'centri commerciali o produttivi' al di fuori dei luoghi colpiti dal sisma. Dove c'erano i nostri artigiani, lì devono riaprire capannoni, container, laboratori'', chiude la Troli.

Decine e decine al giorno, una processione di commercianti e piccoli artigiani che chiedono lumi su tutto. Bollette, contatori, utenze: il punto della Confartigianato di Ascoli a Borgo è uno scoglio su cui si stanno aggrappando in tanti. L'ente sta costruendo una banca dati, raccogliendo la maggior parte delle informazioni per poter poi procedere con gli aiuti. Nella zona non ci sono più panifici, sfilano i produttori di prodotti tipici come funghi, lenticchie, non ci sono più punti vendita. Le aziende artigianali nei territori colpiti dal sisma sono circa 150, ed è in corso il censimento dei danni. Tra le aziende più danneggiate e impossibilitate a produrre la Filotei di Pescara del Tronto, che realizzava conserve alimentari.
   

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