Marche

Morto ex presidente Regione Emidio Massi

Socialista, ricoprì l'incarico dal 1978 al 1990

Redazione Ansa

E' morto all'Inrca di Ancona, dove era ricoverato, l'ex presidente della Regione Marche Emidio Massi. E' rimasto in carica per 12 anni, dal 1978 al 1990, il periodo più lungo tra i governatori della Regione. Il 5 agosto scorso aveva compiuto 94 anni. Socialista, un passato da sindacalista, Massi - originario di Ascoli Piceno - era stato eletto consigliere regionale con il Psi nel 1970, e fino al 1978 era stato vice presidente della Giunta e assessore all'Industria, Artigianato e Lavoro. Pur essendosi da tempo ritirato dalla vita politica, aveva continuato a essere un punto di riferimento, non solo per il suo partito, per la sua grande capacità di analisi e l'acume politico. Massi aveva mosso i primi passi come sindacalista nella Cgil, per la quale aveva seguito tra l'altro una lunga vertenza nel distretto del cappello a Montappone e a Massa Fermana. Consigliere comunale ad Ascoli Piceno, si era trasferito ad Ancona, dove era stato segretario della Camera del lavoro (l'attuale Cgil provinciale) e successivamente assessore provinciale e segretario provinciale del Psi di Ancona. Fautore delle Regioni, istituzioni previste dalla Costituzione, ma attuate solo nel 1970, ne aveva partecipato con entusiasmo alla fase fondativa, convinto che la dimensione regionale, in particolare per le Marche plurali e frammentate, fosse l'unica in grado di dare un peso specifico adeguato al territorio nei rapporti con il Governo centrale. Dal passato come sindacalista aveva portato nella sua esperienza politica e amministrativa l'attenzione per i temi del lavoro e delle attività produttive, coltivata anche nel rapporto con il socialista Giacomo Brodolini, ministro del Lavoro e 'padre' dello Statuto dei lavoratori. Come assessore regionale aveva seguito e sostenuto con politiche attive e la creazione di centri di servizi alle imprese anche il passaggio dell'economia marchigiana dal modello rurale e mezzadrile a quello caratterizzato da tessuto di Pmi, il modello marchigiano studiato dall'economista Giorgio Fuà e attuato da imprenditori come i Merloni. Il passaggio da vice presidente a presidente della Giunta regionale nel 1978 aveva segnato anche l'inizio di una serie di alleanze politiche inedite nelle Marche e in Italia: giunta laica di minoranza, con il sostegno di volta in volta del Pci o della Dc, fino ad un tradizionale centro sinistra. Il periodo trascorso alla guida della Regione aveva consolidato il ruolo dell'ente come interlocutore a tutto tondo dei sindacati e dei ceti produttivi (avviato anche dai predecessori di Massi, come il democristiano Adriano Ciaffi) e dall'altro l'apertura all'internazionalizzazione dell'imprenditoria marchigiana. L'ultima intuizione era stata all'inizio del 1990 la creazione di una comunità di lavoro tra le Regioni italiane e della ex Jugoslavia che si affacciano sul mare Adriatico, antesignana della Macroregione Adriatico Ionica. 

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