Marche

Maltrattava famiglia, preso in Francia

Operazione Polizia Ancona e Imperia, in manette un tunisino

Redazione Ansa

Agenti della Squadra mobile di Ancona, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Ventimiglia (Imperia), hanno arrestato in Francia, a Marsiglia, un latitante tunisino di 35 anni, Ezzedine Ghabi, con precedenti per reati in materia di armi e contro la persona, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia aggravati e atti persecutori. L'uomo era stato già arrestato il 4 gennaio 2015, per aver tentato di uccidere un cugino che maltrattava la sua ex moglie, con la quale aveva allacciato una relazione sentimentale. Scarcerato un mese dopo, il tunisino si era stabilito a casa dell'ex nucleo familiare e aveva anche lui preso a maltrattare sia la donna che i tre figli minorenni, tanto che a gennaio scorso gli era stato notificato un provvedimento di allontanamento dalla dimora familiare e il divieto di avvicinarsi alla ex moglie e ai figli, emesso dal Tribunale dei minori di Ancona. L'uomo però non aveva mai smesso i suoi comportamenti: poco prima che venisse spiccato un mandato di cattura era scappato in Francia.

Ezzedine Ghabi era inseguito da un ordine di carcerazione del Gip di Ancona Carlo Cimini, emesso su richiesta del pm Ruggiero Dicuonzo. Il suo primo arresto risale al tentativo di uccidere il cugino Faycel Ghabi: lo aveva tramortito con una mazza da baseball e accoltellato insieme ad un complice che, a sua volta, era poi finito in carcere a Modena. Ezzedine rimproverava al parente di maltrattare la sua ex moglie, una anconetana di 33 anni. Tornato a vivere nella stessa abitazione della donna e dei figli, nonostante successivi divieti imposti dal Tribunale minorile, Ghabi aveva continuato a perseguitare la ex con telefonate minatorie, intrusioni forzate in casa, percosse, pretese di denaro e di prestazioni sessuali. Un'escalation al culmine della quale il tunisino ha perso la potestà genitoriale sui figli. Il 26 marzo il Gip ha emesso il mandato di cattura a suo carico, eseguito a Marsiglia. L'uomo è stato riammesso nel territorio nazionale italiano in base all'Accordo di Chambery, in quanto clandestino, e condotto in carcere. 

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