Marche

Giorno Memoria:Sami Modiano, sopravvissuto racconta

"Ho capito che sono stato scelto per non disperdere memoria"

Redazione Ansa

"Noi tutti sopravvissuti abbiamo una piaga che non si chiuderà mai". Sami Modiano, sopravvissuto a Birkenau, oggi 85enne, ha raccontato la sua storia in diretta telefonica con l'aula consiliare dell'Assemblea legislativa delle Marche, ricordando con voce incrinata dall'emozione gli insegnamenti del padre, anche lui prigioniero che scelse di farla finita, dopo la morte di sua figlia: "tieni duro Sami, tu ce la devi fare". Per anni non ha parlato della sua esperienza, torturato dalla domanda "perché io mi sono salvato?". "Fino a che dieci anni fa ho rotto il silenzio - ha aggiunto - e sono tornato ad Auschwitz per accompagnare i ragazzi. Allora ho capito che sono stato scelto, la mia missione è di continuare a dare la mia testimonianza ai ragazzi. Ho grande fiducia in loro, quando io non ci sarò, ci saranno loro che faranno in modo che questo non succeda mai, mai, mai più". Sami Modiano è nato a Rodi (all'epoca territorio italiano) nel 1930, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, dove viene deportato a 13 anni con il padre e la sorella, racconta di essere scampato alla morte più volte, l'ultima nascosto tra i cadaveri. Nel campo strinse amicizia con un altro giovane deportato italiano, Piero Terracina, di soli due anni più grande di lui, proveniente da Roma, con il quale nel 2015 è protagonista del film di Pietro Sube e Marco D'Auria "Meditate che questo è stato". "Mi sono ritrovato solo a 14 anni, sono una persona senza cultura - ha concluso -. I ragazzi che oggi mi ascoltano e che hanno l'opportunità di studiare, devono sapere che hanno un tesoro: il sostegno della loro famiglia. Buona fortuna, ragazzi". (ANSA).
   

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