Marche

Mali, Cimini scampato all'attentato

Imprenditore rassicura amici su Fb, salvi due collaboratori

Redazione Ansa

''Dobbiamo accendere un cero, tutti e tre''. Giovanni Cimini è l'imprenditore sambenedettese dell'azienda energetica Western&Co sfiorato dall'attentato terroristico all'Hotel Radisson di Bamako, in Mali, con 170 ostaggi e 21 morti. Aveva lasciato l'albergo poche ore prima dell'assalto jhadista, mentre due suoi soci africani, Leon Aharrh Gnama, del Togo ma a lungo residente nelle Marche, e Maiga Abdouramane, maliano, entrambi anche con passaporto italiano, si sono trovati nel pieno della sparatoria: Gnama è rimasto contuso ad una gamba ed è rimasto per ore nascosto sotto i corpi di una quindicina di vittime, l'altro stava parcheggiando, ha sentito gli spari ed è scappato in auto.

Cimini, 58 anni, ceo della Western&Co e della controllata Western&Co Mali, è rientrato in Italia in aereo ieri, ma fino alle 22:30 di giovedì era al Radisson. ''Avevamo il nostro meeting aziendale, poi abbiamo partecipato al Forum delle energie rinnovabili - racconta all'ANSA -, dove ho incontrato il ministro dell'Energia e dell'Acqua maliano e l'ho invitato a venire da noi a gennaio. Sembrava tutto tranquillo, anche se una cosa mi ha colpito: la prima pagina di un quotidiano in cui il capo tuareg del Mali incitava alla guerra santa dopo gli attacchi francesi in Siria''. ''Una parte della popolazione, soprattutto al nord - dice Cimini - si sente minacciata dalle politiche francesi del dopo Gheddafi, e alcune frange estremiste si sono coalizzate con quelle libiche''. ''La religione c'entra - è la sua idea - ma la radicalizzazione islamista è frutto anche di altri elementi''. ''Comunque, non mi ero mai sentito in pericolo, e ho sempre viaggiato senza scorta. Non sono mai andato al nord o nel deserto è vero, perché Maiga mi diceva: 'è pericoloso, lì sono dei matti...'''. Della strage in hotel l'industriale ha avuto notizia ''quando sono atterrato a Roma. Ho telefonato ai miei soci ma non mi hanno risposto, poi mi hanno rassicurato, 'stiamo bene'. Solo nel pomeriggio hanno spiegato che Leon si era fatto male, e che era in ospedale''.

Gnama ha detto di aver visto arrivare la Land Cruiser blu con targa diplomatica: i terroristi sono scesi sparando all'impazzata con i Kalashnikov. Hanno ucciso gli uomini della sicurezza, hanno preso gli ostaggi, e hanno continuato a sparare anche ai cadaveri a terra. ''Leon, che vive in Togo e ha la famiglia in Francia, ha finto di essere morto: 'pregavo Dio', mi ha detto. Lui è cristiano, Maiga, musulmano, pregava anche lui''. ''Un racconto che mi ha lasciato pietrificato''. Ma non ha tolto a Cimini la voglia di continuare a operare in Africa, e nei paesi in via di sviluppo: ''Che dobbiamo fare? Andiamo avanti: l'Africa merita un futuro migliore, meno condizionato delle multinazionali. Ci sono giovani preparatissimi, persone che arrivano in Italia come rifugiati e raccolgono pomodori ma hanno due lauree. Nel nostro piccolo, cerchiamo di dare loro una prospettiva''. La Western&Co (30 dipendenti, 12 milioni di fatturato) produce sistemi di energia solare e illuminazione. ''In Mali partecipiamo a un progetto di sviluppo per l'elettrificazione di 36 mila abitazioni. Ma siamo presenti anche in Togo, Angola, Ghana, Egitto, Marocco''. Quasi tutte aree a rischio terrorismo. Ma la carta geografica dell'imprenditore non è questa: ''la guerra ormai è diffusa, è una guerra 'punto punto', con focolai in ogni parte del globo. Bombardare la Siria non ha molto senso''.

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