Marche

Di Battista(M5s),entreremo nelle Regioni

Lancia candidatura Maggi 'presidente Marche'

Redazione Ansa

Piazze piene a Fermo, Macerata, Senigallia, e piazza Roma sold out ad Ancona per Alessandro Di Battista, il deputato del Movimento 5 Stelle venuto a sostenere la candidatura di Gianni Maggi a governatore delle Marche. ''Molti sono M5S ma non lo sanno ancora, siete tanti e saremo ancora di più: entreremo nelle Regioni e cambieremo tutto'' attacca Di Battista fra gli applausi. I pentastellati vengono dati in forte crescita e Maggi, 68 anni, consulente con una lunga esperienza nel marketing, ufficialmente corre per vincere ma spera nel secondo posto, che sarebbe un risultato comunque clamoroso per una regione dove il movimento esprime una settantina di consiglieri comunali, 4 parlamentari, ma in Consiglio regionale non è ancora rappresentato (32% dei voti alle politiche del 2013, 24% alle Europee).

''Ci stiamo radicando - spiega Di Battista ai giornalisti -, vincere è difficile dovunque, perché il Movimento 5 Stelle è un movimento molto giovane. Però guardate questa piazza. Vengo da Senigallia e c'erano centinaia e centinaia di persone, tanti giovani, ma non soltanto. Entreremo nelle Regioni, e poco poco faremo capire agli italiani che non si può pensare di poter cambiare votando gli stessi". ''La prima cosa che occorre fare - annuncia - è dare un'occhiata a dove finiscono i soldi degli italiani, perché in due anni di esperienza mia in Parlamento ho notato che i soldi ci sono per tutto. Per un'ottima sanità, per innalzare le pensioni, per il reddito di cittadinanza. Solo che se li rubano, e sarà stata la stessa cosa nelle Marche. Non è un caso che molti consiglieri siano già sotto inchiesta per spese 'pazze'".

Maggi ha imbastito una campagna elettorale incentrata soprattutto sull'ambiente - ''non vogliamo fare delle Marche l'hub del biogas'' - il reddito di cittadinanza, e contro il ''patto del nazareno siglato dal governatore uscente Gian Mario Spacca, ex Pd ora con Fi, e il candidato del Pd Luca Ceriscioli''. ''Onestà, onestà'' lo slogan scandito insieme ai simpatizzanti che affollano i suoi comizi. Il tema è lo stesso sviluppato da Di Battista con una specie di diario pubblico sul ''luogo pericoloso, il Parlamento pieno di indagati, fiancheggiatori di camorristi e mafiosi'' dove da due anni svolge il suo ''lavoro provvisorio'', destinato ad essere sostituito da ''qualcuno di voi - dice ai cittadini - che prenderà i nostri posti''. ''Siate accoglienti, non vi preoccupate se chi arriva ha votato Pd o Fi, anche io una volta ho votato per il Partito Democratico, pensando di poterlo cambiare dal di dentro, una vera utopia''. ''Noi non siamo una sostituzione di potere'' ma il ''cambiamento vero. Non come la Lega Nord di Salvini, che era consigliere comunale a Milano quando io facevo ancora il liceo, e da parlamentare europeo non mette mai piede a Strasburgo''.

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