Marche

Marche:addio degli assessori Pd a presidente Spacca

Continueremo a vigilare con Consiglio Marche

Redazione Ansa

(di Alessandra Massi) (ANSA) - ANCONA, 27 APR - Addio con parecchio rancore degli assessori regionali del Pd al governatore delle Marche Gian Mario Spacca, in rotta con il centrosinistra e in corsa per il terzo mandato da presidente con il sostegno di un'alleanza formata dalla sigla centrista Marche 2020-Ap e da Forza Italia.
    "Vigileremo assieme al consiglio regionale - dicono in una nota - perché la vicenda politica e personale del presidente non possa più condizionare quella dell'istituzione che sta andando al rinnovo e che ha bisogno di serenità e credibilità che sono state fortemente scosse dalle ultime indecenti manovre".
    Un gesto annunciato nei giorni scorsi, dopo una raccolta di firme per sfiduciare Spacca, di fortissimo impatto simbolico, ma di scarsi effetti pratici. Dato che ormai siamo in fase di ordinaria amministrazione, il presidente può continuare a governare con i due assessori che non si dimetteranno: Maura Malaspina, di Udc-Ap, e Paola Giorgi, di Marche 2020. Un altro assessore Luigi Viventi, di quella parte dell'Udc che si è schierata con il centrosinistra, ha annunciato anche lui le dimissioni.
    Il vice presidente della Giunta Antonio Canzian, gli assessori Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e l'esterno Pietro Marcolini avevano chiesto formalmente a Spacca di convocare oggi la Giunta per varare il Patto di Stabilità verticale, che assegna 30 milioni di euro a Comuni e Province.
    Spacca - scrivono oggi gli assessori -, "non ci ha risposto e non ha convocato la Giunta". Ma il governatore aveva già fatto sapere nei giorni scorsi che oggi sarebbe stato a Roma per il tavolo sulla Whirlpool. Gli assessori lo accusano di "insensibilità" e "volontà di resistere solitariamente nelle concezione proprietaria dell'istituzione regionale", annunciando la loro vigilanza, "perché il presidente e gli assessori residui non eccedano i limiti dell'ordinaria amministrazione".
    Per l'assessore Giorgi, però, "le dimissioni dei colleghi del Pd confermano che per loro gli interessi del partito vengono prima di quelli della comunità marchigiana". Più soft l'assessore Malaspina, intenzionata a rimanere al suo posto sino all'ultimo, anche perché di atti importanti da approvare ce ne sono altri, come i bandi del Psr. Opposta, ovviamente, l'interpretazione della vicenda da parte del segretario del Pd Francesco Comi, che accusa Spacca, la Giorgi e la Malaspina di "attaccamento alla poltrona": le dimissioni degli assessori del Pd, sostiene, "sono un atto di coerenza politica, di trasparenza e di rispetto verso gli elettori. Il presidente, piuttosto che dimettersi e raccogliere l'invito degli assessori a una giunta straordinaria, ha preferito continuare a giocare e a muoversi con la solita ambiguità".(ANSA).
   

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