Marche

BM, class action piccoli azionisti

Quattro associazioni consumatori in moto per azioni risarcitorie

Redazione Ansa

Sta sfiorando la quota dei 1200 iscritti la class action promossa dall'Associazione Azionisti privati della Banca Marche spa e Difendiamo Banca Marche insieme all'Unione nazionale dei consumatori contro gli ex vertici dell'istituto di credito commissariato dal 2013 per un buco di bilancio di oltre un miliardo di euro. Circa 44.000 mila in tutto i piccoli azionisti di BM che hanno visto bruciati i loro risparmi a causa della mala gestio della banca e della conseguente perdita di valore delle azioni (attualmente congelate a 0,219 euro); quattro, ad oggi, le associazioni dei consumatori che si stanno organizzando per azioni risarcitorie del danno subito: oltre l'iniziativa dei 1200, si contano quelle del Siti, di Cittadinanza Attiva e dell'Adiconsum.
   In un'affollata seduta nell'Hotel Federico II a Jesi, l'avvocato Corrado Canafoglia dell'Unione nazionale dei consumatori ha annunciato che si costituiranno parte civile nel processo penale e che tenteranno una mediazione in Camera di Commercio per i risarcimento del danno da parte degli ex vertici della banca e della società di revisione Price Waterhouse Coopers, che avrebbe certificato nel 2012 la bontà di un aumento di capitale cui aderirono in massa i piccoli risparmiatori. Secondo Canafoglia, i piccoli azionisti starebbero collaborando da tempo con l'inchiesta aperta dalla procura di Ancona per associazione per delinquere, appropriazione indebita e vari reati societari a carico di 37 indagati a vario titoli tra gli ex vertici della banca e imprenditori del mattone. Un'inchiesta che dovrebbe portare - secondo l'avvocato - alle prime richieste di rinvio a giudizio per la fine del 2015, dopo un'ulteriore richiesta di proroga per una consulenza tecnica che metta ordine alle masse enormi di documenti raccolti.
   

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