Marche

Leopardi, ipotesi che sia nato a Montelupone

Comune a 5 km da Recanati, dove famiglia aveva una casa rurale

Redazione Ansa

"Giacomo Leopardi nato a Recanati il 29 giugno 1798" si legge nelle biografie. Ma se non fosse così? Se il poeta fosse nato a 5 chilometri di distanza, nella casa rurale di San Firmano della famiglia della madre, i marchesi Antici, all'ombra di un'abbazia millenaria?. La voce è voce di popolo da tre secoli, ma adesso il Comune di Montelupone fa sapere che nuove ricerche stanno per essere avviate negli archivi Vaticani.

Qui c'è la Biblioteca Chigiana donata da Mussolini, un corpus che contiene gran parte degli atti trascritti nell'Abbazia di San Firmano. Altre indagini potrebbero essere fatte negli Archivi di Stato di Macerata, e fra le carte e le annotazioni quotidiane del conte Monaldo, il padre di Giacomo, oggi conservate nel Centro studi leopardiani di Recanati. Oltre a citare le testimonianze di due insegnanti del secolo scorso, l'addetto stampa del Comune di Montelupone, Giuseppe Gattari, ricorda che nel 1798 nella zona di Recanati erano di stanza sia le truppe francesi di Napoleone e dei Cisalpini, sia gli insorgenti, che spesso si muovevano come briganti. Dopo il Trattato di Tolentino fra i francesi e il papa la situazione era insomma ancora "fluida e pericolosa. Si sapeva che le residenze nobiliari potevano essere occupate dalle truppe armate, e Monaldo potrebbe aver deciso di non lasciare la famiglia, soprattutto la moglie incinta, in balia di eventi così rischiosi".

Nella frazione di San Firmano gli Antici avevano numerose tenute: una, in particolare, sorge a 200 metri dall'Abbazia, e dista non più di 700 metri dal confine con Recanati, segnato dal fiume Potenza. "Proprio in quel casolare, cui si accede lungo uno stradone tipico delle residenze nobiliari di campagna, secondo la mai sopita tradizione orale sarebbe nato Giacomo Leopardi, a fine giugno 1798". Dal Palazzo Leopardi di Recanati si scende verso la campagna e la valle del Potenza per due chilometri ripidi, poi, attraversando un semipiano di 1.300 metri si arriva al sagrato dell'Abbazia - "un luogo decentrato, all'epoca rispettato anche dalla soldataglia, e protetto dai coloni" - e di lì alla casa Antici. L'eventuale revisione di un dettaglio della biografia del più grande poeta italiano non toglierebbe niente al fatto che Leopardi "era e resta un recanatese Doc", con la culla conservata a palazzo e i ricordi recanatesi dell'infanzia restituiti anche dal film di Mario Martone 'Il Giovane Favoloso'.  In Vaticano andrà a caccia di prove don Federico Corrubolo, l'archivista che ha scovato la prima 'biografia' di San Firmano, un documento risalente all'anno 1050. 
   

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