Marche

Investe disabile e fugge, è stato 80enne

E' un cacciatore tradito da giubbotto rosso visto da testimoni

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 28 GEN - E' stato tradito da un giubbotto rosso, tipico indumento utilizzato per la caccia al cinghiale, Gino Cecchini, 80 anni, residente ad Ancona, che sabato sera, alla guida di una Renault Kangoo grigia, ha investito a Montecarotto (Ancona) Vittorio Landi, 50 anni, disabile poi deceduto. E' stato individuato dagli uomini della Polstrada di Jesi e dagli agenti di pg del compartimento di Ancona e denunciato per omicidio colposo, fuga e omissione di soccorso. L'arresto non è scattato per l'avanzata età dell'uomo e per i suoi problemi di salute. "Pensavo di aver investito un cinghiale", ha tentato di giustificarsi con gli agenti della polizia stradale. Gli sono stati sequestrati l'auto (che aveva perso parte della gemma del fanale anteriore destro), un fucile da caccia Benelli cal. 12 e il giubbotto rosso. Per l'ottantenne, che poi ha accusato un lieve malore, è scattato il ritiro della patente per la sospensione. Dopo l'incidente, aveva citofonato in un'abitazione, dicendo che c'era un uomo investito e ferito sulla strada e che lui non riusciva a telefonare: il padrone di casa, che aveva allertato il 118, aveva descritto ai poliziotti il giubbotto di Cecchini, testimonianza risultata decisiva nell'indagine.
   La difesa dell'indagato - "Sono stato sorpassato da un'auto che mi ha fatto andare più a destra e poi ho sentito un forte urto, si vedeva poco. Mi sono fermato e ho chiesto aiuto in una casa", ha detto Gino Cecchini, che racconta così la sua versione dei fatti. "All'inizio ho pensato che fosse un cinghiale poi mi sembrava di aver investito una donna - ha aggiunto l'anziano, difeso dall'avv. Alessandro Scaloni di Ancona -. Mi dispiace tanto per la vittima e per la sua famiglia. Sono una brava persona. So come si sentono, ho perso anch'io un figlio di 19 anni per un incidente stradale". Cecchini, che respinge l'accusa di omissione di soccorso, ha riferito anche di essersi fermato sul posto per sincerarsi delle condizioni dell'investito e di essersene andato quando stava arrivando l'ambulanza. "Stavo per svenire. In seguito mi sono sentito male, dormo un'ora a notte". 

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