Marche

Centrosinistra va alle primarie il primo marzo

Tre in campo, due candidati Pd e uno Idv

Redazione Ansa

Si terranno il prossimo primo marzo le primarie del centrosinistra, chiamate a scegliere il candidato governatore della Regione. La coalizione è composta da Partito Democratico, Italia dei Valori, Partito Socialista Italiano, Federazione dei Verdi, Centro Democratico, Partito Popolare per l'Italia, Unione dei Democratici Cristiani e di Centro. La Direzione regionale del Pd ha approvato all'unanimità il Regolamento per lo svolgimento delle consultazioni, che sono aperte anche ai sedicenni e ai migranti residenti nella regione e in possesso del permesso di soggiorno. Gli elettori dovranno accettare di essere iscritti all'Albo pubblico degli elettori del centrosinistra. Le candidature vanno presentate entro il 7 febbraio. ''La campagna elettorale dovrà essere impostata secondo criteri di rigore, sobrietà e rendicontazione e il limite massimo di spesa è fissato in 25 mila euro, inclusa la prestazione di servizi''.

Il 'fantasma' delle primarie della Liguria fa paura, ma la ricerca di un candidato unitario è fallita, e dopo mesi di polemiche infuocate il Pd delle Marche ha deciso: farà primarie di coalizione, con regole che riducano ''discrezionalità ed equivoci, nel pieno rispetto degli Statuti nazionale e regionale e del Codice etico del Pd marchigiano''. I Dem hanno già due candidati in campo, tutti e due con un background dal Pds-Ds: l'attuale assessore regionale al Bilancio e Cultura Pietro Marcolini, 62 anni, potente supertecnico cui la Regione affida da anni i suoi conti, e l'ex sindaco di Pesaro e vice segretario del Pd Luca Ceriscioli, 48 anni, insegnante di matematica, e grande escluso dal congresso regionale che nel febbraio 2014 elesse Francesco Comi segretario del partito. Ceriscioli fu dichiarato incandidabile in quanto sindaco all'epoca ancora in carica: fece ricorso in tutte le sedi, ma il Nazareno bocciò tutte le sue istanze. Terza candidata in lizza per le primarie, sempre che non ne spuntino altri anche nel Pd, l'ex consigliera regionale Ninel  Donini, portata dall'Idv.

Fuori dalla porta resta, così vuole il Pd, Marche 2020, il nuovo partito del governatore uscente Gian Mario Spacca e del presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, eletti a suo tempo con il Pd. Spacca avrebbe voluto presentarsi per un terzo mandato ma i Democratici hanno detto no. ''Abbiamo più di una personalità all'altezza del compito'' era stato il mantra lanciato nell'agosto scorso alla Festa dell'Unità di Pesaro. Poi però si sono dipanati 5 mesi di accuse, insulti e panni sporchi lavati in pubblico, con Comi messo sulla graticola per il sospetto che volesse fare lui il governatore, e una folta pattuglia di amministratori locali, capitanata dal sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, che, riunita sotto la sigla 'Primarieadesso', che ha invocato primarie ''vere, non consultazioni truffa''. Marcolini e Ceriscioli promettono fair play. Con l'assessore sono schierati molti renziani, a partire dalla vice presidente del gruppo Pd alla Camera Alessia Morani e dai deputati Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni. Con l'ex sindaco il vice presidente nazionale del Pd e sindaco di Pesaro Matteo Ricci, e una cinquantina di sindaci.  Fra i parlamentari Camilla Fabbri e Emanuele Lodolini.

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