Marche

Aziende assumono solo chi conoscono

Unioncamere, 54% imprese Marche non passa da Centri impiego

Redazione Ansa

Il 54,4% delle aziende marchigiane che assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% "pescando" nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori. Nel 2014 sono 7 mila gli occupati in meno nella regione, secondo l'indagine Excelsior di Unioncamere Marche. Fra le figure più richieste: cameriere e commesso.

Quelli che ce l'hanno fatta - 15.990 persone hanno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. A fare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1 nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9 fra le imprese innovatrici e del 24,2 per cento fra le imprese esportatrici. Lo rende noto il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, presentando l'indagine Excelsior condotta insieme al ministero del Lavoro.

Quelli usciti dal mercato del lavoro - L'altra faccia della medaglia sono i 23.160 dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di 7.170 occupati in meno. A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da Macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660).

Cercasi cameriere, commesso, cuoco - Le professioni più richieste sono quella di cameriere (1.980), commesso (1.340), addetto alle pulizie (1.070), barista (740), cuoco (720), operaio calzaturiero (490), contabile (370), autista (330), facchino (230), muratore (220).

Contratti a tempo - Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l'8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l'11% si è rivolto a personale immigrato. Le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall'8,9 al 7,5% le assunzioni di personale laureato, mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%.

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