Marche

Spacca,ok se Renzi elimina tagli lineari

Finora penalizzate Regioni virtuose come le Marche

Redazione Ansa

 ''Le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi rafforzano la mia fiducia sulla Legge di stabilità. Una manovra che sceglie la via della crescita e che, come dice Renzi, introdurrà finalmente una logica di costi standard in luogo di tagli lineari che penalizzano Regioni virtuose come le Marche''. Lo afferma il presidente delle Marche Gian Mario Spacca.

 ''Era quanto avevo auspicato sin dall'approvazione della Legge di stabilità in Consiglio dei ministri'' ricorda Spacca. ''Sì a nuovi sacrifici da parte delle Regioni, purché modulati su una valutazione oggettiva, da parte del Governo, dei comportamenti virtuosi delle Regioni e basati sui parametri di produttività. L'obiettivo è razionalizzare la spesa a livello locale e nazionale, valutando i costi standard: è questa la strada maestra e la sfida da perseguire per premiare i comportamenti virtuosi, evitare tagli lineari, modernizzare la pubblica amministrazione''.

Secondo il presidente delle Marche sono troppe, oggi, ''le penalizzazioni che colpiscono una regione che da tempo ha imboccato la strada dell'efficientamento della spesa, del risparmio senza colpire i servizi. Una Regione che può vantare una delle migliori sanità in Italia, grazie ad una riforma che ha portato a sintesi il sistema, passando da 13 vecchie Asl, indipendenti e slegate, ad una governance coordinata con un'unica azienda regionale, l'Asur''. Le Marche sono virtuose, osserva il governatore, ''ma penalizzate da quei tagli lineari che il premier ha annunciato non saranno più il riferimento dei trasferimenti. Non è infatti più possibile, ad esempio, che per un servizio come il Trasporto pubblico locale le Marche ricevano dallo Stato 68 euro pro capite, mentre la vicina Umbria 110 e la Basilicata 130. O che lo Stato italiano trasferisca alla nostra regione 8.702 euro pro capite contro i 19.475 della Valle d'Aosta''. ''La Regione Marche è dunque pronta a lottare contro ogni spreco e a confrontare i propri conti con quelli delle altre regioni sui costi standard e quindi sui comportamenti più virtuosi''. 
   

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