Marche

Benelli Moto in crisi, QJ ristruttura

Ad Haimei, 'vogliamo restare a Pesaro, ma troppe perdite'

Redazione Ansa

Bilanci in perdita, e la crisi generale e di settore hanno convinto i cinesi della multinazionale Qianjiang Group a ristrutturare la Benelli Moto di Pesaro, acquistata nel 2005 dalla Fineldo della famiglia Merloni dopo un testa a testa con il miliardario russo Nicolai Smolenski. ''Vogliamo restare a Pesaro - dice all'ANSA l'amministratrice Yan Haimei -, dal giorno dell'acquisizione a oggi abbiamo investito in Benelli oltre 40 milioni di euro, ma la crisi di mercato è senza precedenti''.

''Abbiamo investito in Benelli oltre 40 milioni di euro, ma la crisi di mercato è senza precedenti. Dal 2008 abbiamo fatto ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali, Cig, Cigs, contratti di solidarietà, ma il contratto di solidarietà non ci permette di risolvere il problema alla radice. Dobbiamo creare una struttura più snella e solida che consenta all'azienda di tornare a fare profitti'' continua Haimei. l'Ad non entra nei dettagli del piano di ristrutturazione aziendale che, conferma, ''riguarderà anche la riorganizzazione della forza lavoro di ogni reparto, che oggi conta circa 70 dipendenti'' e permetterà di sviluppare ''nuovi business''. I sindacati sono preoccupati, ma l'Ad ricorda che ''finora non abbiamo mai fatto licenziamenti''. La multinazionale promette investimenti ''per lo sviluppo di nuovi prodotti'' e una revisione delle strategie commerciali. A Pesaro si realizzano gli scooter di fascia alta (la gamma medio bassa e i componenti vengono assemblati in Cina), ma fra i lavoratori il timore è che lo stabilimento marchigiano perda centralità nelle strategie del colosso cinese. Haimei tuttavia ribadisce quello che una nota dell'azienda affermava già ieri: ''QJ si impegnerà a trattenere il maggior numero possibile di lavoratori'', e chiede ''la collaborazione dei sindacati'', con i quali è fissato un nuovo incontro.

Più di cento anni di storia alle spalle, sette campionati del mondo vinti con piloti come Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, la Benelli è stata una delle prime aziende storiche del Made in Italy a passare in mano cinese.

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