Marche

Pesca, blue economy settore in crescita

Gregori (Politecnica): "Marche possono crescere ancora"

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 13 LUG - La blue economy è "uno dei pochi settori che sta crescendo, con un incremento di 24mila unità lavorative, 180mila imprese operanti nelle diverse filiere per un valore aggiunto, sul totale, di oltre 40 miliardi. A livello nazionale le Marche, rispetto all'indice marittimo, si collocano sopra la metà, ma possiamo crescere ancora molto". Lo ha detto Gianluca Gregori, pro Rettore dell'Università Politecnica delle Marche , a un convegno a San Benedetto del Tronto nell'ambito di 'Anghiò', manifestazione dedicata al pesce azzurro. Francesco Maria Chelli, preside della Facoltà di Economia, ha puntato sul collegamento tra mare e turismo: "Le Marche sono vendute come 14/a destinazione in Italia, anche se il mare sta perdendo un po' della sua forza a favore delle città d'arte, dell'archeologia e di altre categorie di turismo come quello enogastronomico. La regione ha una straordinaria potenzialità, ma concorriamo con regioni molto belle. E siamo un po' deboli nell'attrarre gli stranieri: su 100 turisti, 84-85 sono italiani. Dobbiamo dare forza al mare e attrarre il turismo straniero". "La Regione - ha sottolineato Uriano Meconi, dirigente del Servizio Pesca - punta molto sulla valorizzazione dei prodotti ittici. Nella filiera della Blue Economy la pesca è fondamentale e per questo, anche grazie all'Europa, dobbiamo aiutare le imprese del settore pesca: puntare sui giovani e sul ricambio generazionale. È importante che l'Europa creda nel settore ittico". Fabio Urbinati, assessore alla Pesca di San Benedetto del Tronto, ha osservato che "se si lavora su progetti a braccetto con la Regione e con l'Europa i risultati arrivano. Siamo la seconda flottiglia più importante dell'Adriatico. Ma il problema è che un Paese che ha 9000 km di costa e vive intorno al mare non riesce a dare un impulso importante. Dobbiamo invertire la tendenza, parlando di cultura, tradizione ed economia del mare. Abbiamo bisogno dell'Europa". "Uno degli atti fondamentali della nostra amministrazione - ha affermato il sindaco Giovanni Gaspari - è stato quello di aderire nel 2006 ai Gruppi di Azione Costiera, una grande opportunità. Dobbiamo imparare a mettere a sistema il tutto, a dare centralità all'elemento mare: fare sistema è la sfida. Il nostro problema è saperci vendere, lavorare in modo organico per valorizzare tutto il sistema, puntando sulla qualità: non mettere al centro quello che piace a noi, ma quello che il turista vuole o vorrebbe vedere. Per questo dobbiamo valorizzare il mercato ittico e il porto". 

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