Marche

Banca Marche: nessun disegno 'liquidatorio' Vigilanza

Imprese e banche pronte a ricapitalizzare chiamino commissari

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 8 LUG - Imprenditori, fondi e banche interessati a ricapitalizzare Banca Marche si facciano avanti, prendano contatti con i tre commissari straordinari nominati da Banca d'Italia, e presentino i loro progetti. Da parte di Bankitalia non c'è ''alcun disegno orientato alla penalizzazione e tanto meno alla liquidazione di BM''. Anzi, i ''commissari sono al lavoro per trovare una risoluzione della crisi, anche attraverso la valorizzazione di tutti gli apporti che il territorio sarà in grado di esprimere''. E' questo, nella sostanza, il messaggio che il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca ha colto nel colloquio ''di cortesia, cordiale e aperto'' avuto con il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco il 4 luglio scorso, insieme al presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi.
    Oggi Spacca ha riferito in consiglio sull'esito del colloquio, che era stato chiesto a Visco su mandato dell'Assemblea legislativa. Niente numeri e meno ancora nomi di possibili partner del salvataggio di BM: pare non siano stati fatti neppure nel faccia a faccia con la Vigilanza. Ma, in filigrana, alcuni punti fermi si possono intravedere: Bankitalia sarebbe determinata a chiudere il dossier Banca Marche con una soluzione di rilancio, e in tempi relativamente stretti (forse entro fine 2014). Fra il 2007 e il 2012 BM aveva accumulato perdite per circa un miliardo di euro, in prevalenza a causa di crediti e fideiussioni 'facili' concessi a imprese del settore costruzioni, su cui indaga la procura di Ancona. Da allora, la governance dell'istituto è cambiata, i commissari hanno fatto pulizia, e BM, lo ha ricordato lo stesso Spacca, ha mantenuto il ''rapporto di fiducia con la comunità marchigiana, continuando ad essere banca di riferimento per l'80% delle Pmi e preservando i suoi 40 mila azionisti''.
    Per la ricapitalizzazione la stima (non ufficiale) oscilla fra i 700 e gli 800 milioni di euro, mentre le politiche di accantonamento dei commissari (Federico Terrinoni e Giuseppe Feliziani, cui si è aggiunto di recente Bruno Inzitari) non sono state finalizzate soltanto a coprire i crediti in sofferenza, ma anche a dare respiro all'operatività della banca. Adesso, ha rimarcato Spacca, ''è arrivato il momento in cui imprenditori, fondi, banche interessate si interfaccino concretamente con i commissari, per integrarsi in un disegno strategico tempestivo e operativo''. Che può essere integralmente territoriale, cioè marchigiano, o solo parzialmente frutto delle forze raccolte dalla comunità locale. Da parte della Vigilanza non ci sarebbero preclusioni o soluzioni precostituite. Chi ha filo da tessere insomma, deve scoprire le carte.
    Da un anno si rincorrono voci sull'interessamento di questo o quel gruppo bancario o fondo di investimento, e di cordate di imprenditori, marchigiani e non (una rappresentata dall'avv.
    Paolo Tanoni), mentre Imi e Unicredit continuano il loro lavoro di advisor. Per tutti, sembra di capire, è arrivata l'ora 'x'.
    Anche perché, lo ha ricordato Solazzi, in questo percorso ''il tempo non rappresenta una variabile indipendente''. (ANSA).
   

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