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Scala: standing ovation a Die tote Stadt

Applausi per 12 minuti al cast e al visionario regista Vick

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO , 29 MAG - È finita con oltre 12 minuti di applausi e una standing ovation la prima alla Scala di Die tote Stadt, opera di Korngold del 1920 finora mai rappresentata a Milano. È piaciuta la lettura di Graham Vick che ha intrecciato la vicenda narrata, di ispirazione anche a Hitchcock per La donna che visse due volte (un vedovo che vive nel ricordo della moglie e incontra una donna talmente simile da fargli pensare che sia tornata in vita) con la biografia di Korngold, costretto perché ebreo a fuggire in America dove lavorò per il cinema.
    Così la seducente Marietta (una formidabile e applauditissima Asmik Grigorian che canta e balla con nonchalance indossando un paio di copricapezzoli e poco più) ricorda la Dietrich, e il coro dei chierichetti diventa di Hitlerjugend perché rifugiarsi nel passato non protegge dalle brutture del presente: che sia il dolore per un lutto o l'avvento del nazismo. Applausi al direttore Alan Gilbert e a tutto il cast a partire da Klaus Florian Vogl (il vedovo Paul) e Markus Werba (Fritz).
   

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