Lombardia

Ok del Consiglio regionale alla manovra finanziaria 2023-25

Gallera (Fi), minori entrate ma non aumenta pressione fiscale

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 20 DIC - Con 43 voti a favore e 29 contrari il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il bilancio di previsione 2023-25 della Regione e la legge di stabilità concludendo le due giornate della sessione dedicata alla manovra finanziaria. Ieri era stato approvato il provvedimento legislativo cosiddetto collegato, terzo elemento della manovra, con misure sui ticket sanitari e le opere pubbliche degli enti locali.
    Il bilancio 2023 prevede spese ed entrate che pareggiano a circa 26 miliardi. Il contributo della Lombardia alla finanza pubblica ammonta a 30,5 milioni mentre la perdita per minori entrate tributarie viene stimata in 370 milioni nel biennio 2020-21. Alla sanità vengono destinati per investimenti e spesa corrente 20 miliardi e 859 milioni.
    Un bilancio "che non aumenta la pressione fiscale, nonostante la riduzione delle entrate tributarie e i maggiori costi di funzionamento per energia elettrica e gas e le spese legate alla scadenza elettorale e al cambio di legislatura", ha sottolineato il consigliere di Forza Italia e presidente della commissione Bilancio Giulio Gallera. Il voto contrario del Pd è stato motivato dal capogruppo Fabio Pizzul, secondo il quale "in questi anni non si è governato ma si è cercato di tappare buchi senza seguire un progetto complessivo, e per la sanità siamo fermi, non è ancora partita la riforma per la sanità territoriale". Barbara Mazzali, capogruppo FdI, ha parlato di un "bilancio che guarda al futuro senza perdere di vista il presente, il risultato straordinario di un'azione di buona amministrazione".
    Voto contrario anche del M5s con il capogruppo Nicola Di Marco che parla di "un bilancio che non ha visione sul futuro e chiude un'epoca di governo del centrodestra". Per Niccolò Carretta, segretario lombardo di Azione, "non è soltanto colpa della pandemia se vediamo la Regione ferma, in un lento declino che continua". (ANSA).
   

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