Lombardia

Scaroni: 'Contatti tra le proprietà di Milan e Inter? Continuano a esserci'

Il presidente: 'Nulla di particolare da segnalare'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "La novità è della settimana scorsa, ed è quella che abbiamo comprato i terreni necessari per uno stadio a San Donato, e pensiamo di andare avanti per quella strada lì. Poi i contatti fra proprietari continuano ad esserci, ma non c'è nulla di particolare da segnalare". Così il presidente del Milan, Paolo Scaroni, dai microfoni di Dazn risponde in diretta a proposito dell'incontro tra Zhang e Cardinale e le interlocuzioni tra i Inter e Milan sul futuro dello stadio come rivelato oggi dall'ANSA.
    "In parallelo c'è la verifica su una possibile ristrutturazione 'light' di San Siro - dice ancora Scaroni -. Mi piacerebbe, sono anni che mi arrovello sul tema stadio. Non è che il Milan sia sfavorevole a San Siro, però è uno stadio vecchio e che deve essere ammodernato. Ma come si fa se ci sono due squadre che ci giocano almeno una volta a settimana, e ci sono 70mila persone che ci entrano ogni quattro giorni? Bisognerebbe traslocare, come ha fatto il Real Madrid o la stessa Atalanta, ma noi non abbiamo impianti vicini che abbiamo una capienza almeno simile a San Siro. We Build ha scritto una lettera piena di 'se' e di 'ma' da approfondire, ma noi siamo pronti a prendere in considerazione l'ipotesi di una ristrutturazione solo se qualcuno ci garantisce in modo formale che possiamo continuare a giocare lì, altrimenti continueremo a lavorare sull'idea di un nuovo stadio. Io ho sempre pensato che fosse impossibile, ma se viene uno gente che mi dà una fidejussione e che mi paghi l'incasso anche se lo stadio è chiuso, noi non abbiamo nulla in contrario". "Abbiamo appena speso 40 milioni per San Donato - conclude Scaroni - e questa è la prova che vogliamo andare avanti. Poi se arriva una nuova proposta, la prenderemo in considerazione. La lettera di We Build non mi sembra la risposta ai miei quesiti ma piuttosto un 'fateci studiare e poi ve la daremo'". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it