Lombardia

Anm Milano, va garantito il sereno processo

I magistrati, 'è centrale il valore della funzione difensiva'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 FEB - Per non trasformare il processo e l'imputato in "vittime della vicenda" è "necessario (..) garantire il sereno svolgimento dei procedimenti penali in tutte le sue fasi, anche endoprocedimentali". Lo scrive in una nota la Giunta di Milano dell'Anm, in riferimento alla delibera di astensione dall'attività giudiziaria per il 4 marzo prossimo, adottata dalla Camera Penale in merito alla nuova indagine sul caso di Alessia Pifferi a carico della sua avvocatessa Alessia Pontenani e di due psicologhe.
    L'Associazione nazionale magistrati milanese ha inoltre ribadito "la centralità, per tutta la magistratura, del valore della funzione difensiva, in ossequio a quanto previsto dagli articoli 24 e 27 della Costituzione, cui quotidianamente ogni magistrato si deve impegnare, lealmente, a dare attuazione".
    Nella nota inoltre si ribadisce che "accertare la verità è infatti l'obiettivo di ogni indagine e di ogni processo; ciò non può che avvenire, tuttavia, in un ambiente privo di condizionamenti, che consenta lo svolgimento disteso e pacifico del processo, senza che nessuno vi interferisca, proprio a garanzia dell'equilibrio delle decisioni e della piena esplicazione del diritto di difesa".
    L'Anm del capoluogo lombardo ha sottolineato poi che "la presunzione di non colpevolezza e la parità delle parti nel processo sono principi cui tutti gli operatori del diritto hanno il dovere di conformare la propria attività; allo stesso tempo, - prosegue la nota - se da un lato l'operato dell'Ufficio di Procura deve essere tenuto distinto dalle valutazioni del singolo magistrato all'interno del procedimento (e a tal riguardo è proprio l'articolo 15 della Circolare del Csm sull'organizzazione degli uffici di procura a consentire di ricondurre ad unità l'azione penale nel caso di violazione dei principi e criteri stabiliti dal Procuratore), dall'altro deve essere ribadito che solo un ambiente giudiziario sereno, privo di condizionamenti e turbamenti esterni - anche sotto forma di auspici - è in grado di garantire l'effettività dei principi sopra richiamati e l'equilibrio delle decisioni dei giudici e dei dirigenti degli uffici". (ANSA).
   

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