Lombardia

Peter Gabriel, il viaggio di un sognatore in concerto

Doppia tappa italiana in tour europeo tra classici e inediti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Non è lui, lo mette subito in chiaro in un italiano un po' stentato ma molto comprensibile, è il suo avatar invecchiato e con dieci chili in più, lui, quello vero, è su una spiaggia ai Caraibi bello abbronzato e in forma. Si affida subito all'ironia Peter Gabriel, che avatar o no, torna più vero del vero, a calcare l'enorme palco dalla tecnologia avanzata, per il suo i/o The Tour che lo ha riportato in Italia per due tappe evento (sabato 20 maggio all'Arena di Verona e domenica 21 maggio al Mediolanum Forum di Milano) per proseguire - in tutto 22 tappe prodotte da Live Nation - a Parigi poi Lille, Berlino, Monaco, Copenhagen, Stoccolma, Bergen, Amsterdam, Anversa, Zurigo, Colonia, Amburgo, Francoforte, Bordeaux, Birmingham, Londra, Glasgow, Manchester, per finire domenica 25 giugno a Dublino. Un concerto che vale un viaggio e tanti erano infatti gli stranieri presenti nelle due tappe italiane, in una kermesse che ha sfidato la pioggia. Vecchio e nuovo, classico e innovativo come nell'anima di questo artista da sempre segnano infatti la scaletta delle serate con una prima parte più lenta e riflessiva con molti inediti su temi forti - dall'emergenza climatica all'intelligenza artificiale -, ed una seconda molto grintosa fino all'esplosione finale dove al doppio bis concede come da tradizione la sua Biko, omaggio a Stephen Biko, attivista sudafricano anti-apartheid assassinato nel 1977, accompagnata da migliaia di pugni chiusi nel consueto rito collettivo.
    Un vero e proprio viaggio nel tempo scandito del resto prima di salire sul palco da un enorme orologio dove un operaio in tuta arancione scrive e cancella i minuti. Lui, Peter Gabriel, il poeta sperimentatore questo tempo lo attraversa, e ricompare dopo nove anni di assenza dall'Italia, con un live che tra l'Arena di Verona e il Forum di Assago ha esaltato i suoi già fedelissimi fan. A sostenerlo una band spettacolare - che lui ringrazia e ringrazia più volte nel corso della serata -, con l'immancabile Tony Levi, Manu Katchè, David Rhodes, Don McLean, Richard Evans, Marina Moore, Josh Shpak ed una spettacolare Ayanna Witter-Johnson, con i suoi bellissimi orecchini a forma di Africa che duetta con Gabriel in Don't Give Up. (ANSA).
   

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