Lombardia

Prima italiana Bruce Liu, 'l'erede' di Benedetti Michelangeli

Pianista canadese ha vinto l'ultima edizione del premio Chopin

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 01 FEB - Arriva in Italia per una serie di concerti Bruce Liu, il pianista canadese di origine cinese che ha vinto l'ultima edizione del premio Chopin, la competizione pianistica forse più importante al mondo, che si svolge ogni 5 anni a Varsavia. Fra i suoi predecessori figurano star come Martha Argerich e Arturo Benedetti Michelangeli, con cui il venticinquenne condivide non solo la vittoria nel concorso, ma anche la passione per l'automobilismo.
    "Appena arrivo in una città - racconta Liu, che nel suo debutto italiano si esibirà al Carlo Felice di Genova, al Conservatorio di Milano per la Società del Quartetto e al Conservatorio di Torino - guardo se c'è un circuito.
    L'automobilismo resterà per sempre un mio hobby, o forse è meglio dire una dipendenza".
    Di hobby Bruce ne ha tanti e uno fra questi è il pianoforte.
    "Lo chiamo hobby ma questo non vuol dire che non lo considero seriamente, ma esattamente il contrario" assicura. Liu vuole che resti una passione "perché altrimenti - spiega - rischio di farlo diventare routine".
    Per adesso non c'è pericolo di routine. Dopo la vittoria del concorso ha iniziato a girare il mondo tenendo concerti. Dopo l'Italia sarà a Parigi, Hong Kong, Giappone, Emirati Arabi, Germania e così via. A maggio il debutto alla Carnegie Hall di New York che è uno dei luoghi dove sognava di suonare, insieme alla Musikverein di Vienna, dove si tengono i concerti di Capodanno, e in Italia "la Scala. dove si è esibita la Callas.
    Io sono un grande fan dell'opera e sarebbe bellissimo venire. E credo che questo sogno diventerà realtà".
    Intanto a Milano, il prossimo 7 febbraio, si esibirà al Conservatorio con un programma che spazia fra autori diversi, iniziando con una selezione di brani brevi di Jean-Philippe Rameau, e poi Chopin, con Ballata n. 3, Scherzo n. 4. Notturno n.20 e le variazioni su "Là ci darem la mano" dal Don Giovanni di Mozart e Réminiscences de Don Juan di Franz Liszt, anche queste variazioni sull'italiano Don Giovanni. "La musica è un linguaggio universale a cui tutti possono avvicinarsi e io mi sento privilegiato a poter trasportare questo messaggio" conclude. (ANSA).
   

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