Lombardia

Avis Lombardia, costi aumentano e sistema non sostenibile

Appello ai candidati per nuova convenzione; Fontana, disponibile

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 17 GEN - Avis in Lombardia è in forte difficoltà e in perdita di oltre due milioni di euro. E il motivo è che le tariffe previste dalla Convenzione Stato Regioni si basano su dati economici del 2017 e sono quindi "insufficienti" con i costi che aumentano. Ed è per questo che l'associazione ha lanciato un appello partendo dai suoi dati: 270 mila donatori, che forniscono il 90% di sangue ed emoderivati in regione (circa 460mila unità, di cui 200 mila prelevate direttamente nelle proprie strutture) chiedendo a tutti i candidati governatori di prendere un impegno "forte" per firmare uno schema di convenzione che garantisca la sostenibilità del sistema.
    La discussione con la Regione è aperta da tempo e ha permesso di costruire uno schema di "convenzione unica regionale" per annullare le disparità e dare una parificazione economica delle attività di Avis a quelle effettuate nei Centri Trasfusionali pubblici. Però resta uno "scoglio tecnico" secondo il presidente Oscar Bianchi ovvero il fatto che i l coordinamento del sistema trasfusionale è in capo a SCR/Areu, che si occupa di emergenza e urgenza. Ma "il sistema sangue non è emergenza e urgenza. È programmazione e pianificazione. Non possiamo essere considerati 'fornitori'" ha aggiunto chiedendo di spostare la gestione del sangue nella direzione generale Welfare.
    La richiesta ai candidati è quella che "come primo atto" recepiscano uno "schema di Convenzione rispondente alle istanze di Avis, in termini di riconoscimento delle spese sanitarie che generano la perdita nelle attività di raccolta associative, allineando così le attività associative a quelle gestite direttamente dagli ospedali". Un appello che ha subito raccolto il governatore Attilio Fontana. (ANSA).
   

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