Lombardia

Arcivescovo di Milano: 'Appartamenti a prezzi inaccessibili'

Monsignor Delpini, 'la paura serpeggia per la città'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 06 DIC - Milano è una "città che corre, la città che riqualifica quartieri e palazzi, la città che fa spazio all'innovazione e all'eccellenza, la città che seduce i turisti e gli uomini d'affari, la città che demolisce le case popolari e costruisce appartamenti a prezzi inaccessibili". Lo ha sottolineato l'arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, nel Discorso alla Città in occasione della festività di Sant'Ambrogio, patrono di Milano.
    Il discorso ha il titolo 'E gli altri? Tra ferite aperte e gemiti inascoltati: forse un grido, forse un cantico'. La riflessione è rivolta in particolare ad amministratori pubblici, politici e responsabili del bene comune che vivono e operano nel territorio della Diocesi di Milano. "Alle porte della città bussa l'inquietudine e la sua provocazione: e gli altri? Dove troveranno casa le famiglie giovani, il futuro della città? - ha aggiunto -. Dove troveranno casa coloro che in città devono lavorare, studiare, invecchiare?". Nella prima parte del discorso l'arcivescovo fa "l'elogio dell'inquietudine che bussa alle porte della paura. La paura serpeggia nella città e nella nostra terra: è la paura di difficoltà reali che si devono affrontare e non si sa come - ha concluso -; è la paura indotta dalle notizie organizzate per deprimere, per guadagnare consenso verso scelte d'emergenza, senza una visione lungimirante; è la paura dell'ignoto; è la paura del futuro".
    "Chi ha responsabilità deve guardare lontano. La popolarità o l'interesse, il prestigio o il vantaggio personale sono guadagni troppo meschini e troppo improbabili per motivare un impegno quotidiano spesso logorante e poco confortato da risultati". E' il richiamo che l'arcivescovo rivolge agli amministratori pubblici e ai politici. "Si deve affermare che la cura per il bene comune, oltre il proprio interesse o l'interesse del proprio partito, l'impegno che trova motivazione nell'inquietudine e nel realismo della speranza si chiamano 'politica' - ha aggiunto . Voglio perciò fare l'elogio della politica, di questa politica. Una sorta di scetticismo pervade l'animo lombardo nei confronti delle intenzioni e dei risultati dell'azione legislativa e dell'applicazione delle leggi".
    "Voglio fare l'elogio della politica che si esprime nella democrazia rappresentativa, il sistema costituzionale in cui viviamo, esito di un doloroso travaglio, della tragedia della guerra, dell'oppressione della dittatura, della sapienza dei legislatori - ha concluso -. Voglio esprimere apprezzamento e incoraggiamento per tutti i cittadini che in questa politica si impegnano, per quelli che accettano di essere candidati nel servizio delle comunità locali".(ANSA).
   

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