Lombardia

Torna WEmbrace con Bebe Vio e diventa internazionale

Lunedì all'Allianz Cloud, c'è Italia contro 'resto del Mondo'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 07 OTT - Torna WEmbrace Sport, il progetto di Bebe Vio e della sua 'art4sport' che promuove lo sport integrato. Lunedì 10 ottobre all'Allianz Cloud di Milano campioni olimpici e paralimpici competeranno tutti insieme nella scherma, nel calcio, nel sitting volley e nel basket con una formula speciale: sarà infatti la selezione italiana a sfidare le 'International Stars'.
    "Il nostro obiettivo - spiega Ruggero Vio - è quello di organizzare in futuro sfide andata e ritorno tra nazioni, così da esportare questo evento anche all'estero". Durante WEembrace, patrocinato dal Coni e dal Cip, dal Comune di Milano e dal Parlamento Europeo, sarà svelata anche la squadra di "Fly2Paris", il progetto di supporto per gli atleti che vogliono strappare il pass per le Paralimpidi di Parigi 2024.
    Tra gli ospiti più attesi della serata il ct dell'Italia Roberto Mancini, l'ex allenatore Fabio Capello e il vice-presidente dell'Inter, Javier Zanetti. Al loro fianco l'ex campione del Mondo, Christian Zaccardo, gli ex azzurri del basket Bruno Cerella e Peppe Poeta, gli iridati della pallavolo Matteo Piano e Yuri Romanò. Sarà presente anche una delegazione degli Harlem Globetrotters.
    "WEmbrace è una figata, sarà uno show bellissimo. Chi acquista il biglietto, oltre a vivere una serata che è davvero unica e irripetibile, contribuisce anche a sostenere la mission della nostra associazione art4sport, che aiuta i bambini e ragazzi che hanno subito un'amputazione a riprendere a fare sport, procurandogli protesi d'arto e seguendoli nel percorso di reinserimento nel mondo sportivo", commenta entusiasta Bebe Vio.
    Giunto alla seconda edizione, WEmbrace si pone lo scopo di "promuovere lo sport integrato". "Quest'anno - rivela Bebe Vio - facciamo sfidare i campioni olimpici e paralimpici italiani con quelli provenienti dal resto del mondo. Sarà bello vedere come, se dai a tutti la possibilità di giocare a pari condizioni, il concetto di disabilità viene meno e quello che rimane sono atleti professionisti che si sfidano ad altissimo livello. In Italia siamo messi bene per l'inclusione sportiva, per gli atleti stranieri non è sempre così: gli insegneremo come fare vera integrazione". (ANSA).
   

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