Lombardia

Editoria: Popotus, quotidiano per bimbi ad alta leggibilità

Nuova font per essere accessibile a tutti

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 05 OTT - "L'unico giornale per bambini che abbia resistito in Italia": così Andrea Tarquinio, il direttore di Avvenire, parla di Popotus, da poco in edicola in una nuova veste, con una speciale font scelta per rendere la lettura accessibile a tutti, in particolare a chi ha disturbi di apprendimento. Il giornale di attualità per i bambini, inserto di Avvenire da 26 anni, in uscita ogni giovedì in formato tabloid, ha scelto la font Leggimi (Sinnos), disegnata per facilitare la lettura dei bambini con bisogni educativi speciali e disturbi specifici dell'apprendimento. La nuova veste prevede più spazio tra una riga di testo e l'altra, colonne più larghe, e QRcode grazie ai quali è possibile ascoltare alcuni articoli, letti ad alta voce. Secondo gli ultimi dati del Miur, dal 2010 al 2019 i disturbi legati all'apprendimento tra la popolazione scolastica si sono quintuplicati, passando dallo 0,9% al 4,9%. Il progetto del quotidiano per piccoli ad alta leggibilità, presentato oggi al Meet di Milano, è stato pensato da Nicoletta Martinelli, curatrice di Popotus, che ha collaborato con Della Passarelli, direttrice della casa editrice Sinnos, che da anni lavora sull'alta leggibilità nei libri per bambini e che ha realizzato la font Leggimi, oltre che con Bruno Spinetoli, neuropsichiatra infantile. "L'attenzione al lettore e, con Popotus, al lettore bambino è la nostra priorità, così come venire incontro ai bisogni dei più fragili. Popotus cambia nella forma, ma non nella sostanza - spiega Tarquinio - per essere ancora di più alla portata del pubblico che ha a cuore". All'incontro era prevista la partecipazione di Andrea Delogu, conduttrice e scrittrice, autrice del libro 'Dove finisco le parole, storia semiseria di una dislessica', che però ha mandato un video dove, braccio al collo, ha spiegato di non poter essere presente causa infortunio e ha raccontato che, nel suo caso, sono stati i social ad aiutarla a realizzare i suoi sogni, perché la scrittura sul web le ha dato il tempo necessario per rispondere o intervenire. (ANSA).
   

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