Lombardia

Nascono a Pavia le biciclette per le prossime Olimpiadi

Partnership tra Università, Bianca Laboratories e T°RED BIKES

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 29 SET - Nasceranno a Pavia le bici, più veloci e performanti, per le Olimpiadi di Parigi 2024 e di Los Angeles 2028. Lo prevede l'accordo di collaborazione - dalle leghe a memoria di forma alla stampa additiva - siglato tra il CompMech dell'Università di Pavia, Bianca Laboratories e T°RED BIKES. Si tratta di una occasione per "uscire dagli schemi della ricerca universitaria - spiega il professor Ferdinando Auricchio - e portare i contenuti di innovazione su cui lavoriamo da anni in un oggetto reale, per migliorarne e ottimizzarne le performance con un percorso di sviluppo ambizioso e un obiettivo finale emozionante per chiunque: i Giochi Olimpici".
    L'ambizione della partnership, aggiunge il direttore di Bianca Laboratories e team leader dei progetti di T°RED Bikes, è quella di "cambiare il futuro di uno sport come il ciclismo". Se nel 2019 l'embrione di questo progetto ha portato il Peregrine Falcon - il primo prototipo in metallo con parti stampate in 3D - in Coppa del Mondo con la nazionale Argentina, nel 2021 sono arrivati i Campionati Del Mondo su pista e la presentazione ufficiale del progetto THE FALCON: una bici unica, figlia quasi per intero delle tecnologie additive di stampa 3D metallica, vincente in gare Uci con atleti della nazionale argentina e in crescita continua grazie ai test degli atleti del development team interno e del Campione del mondo Neozelandese Aaron Gate.
    Da questa partnership orientata al progetto Olimpico 2024-2028, anche grazie alla collaborazione sempre più strutturata con la Federazione ciclistica argentina (FACPyR), nasce un nuovo progetto cui tecnologia, innovazione, collaborazioni tecniche e progettuali e settore sportivo si esaltano alla ricerca di prestazioni di livello assoluto. Con l'obiettivo di migliorare giorno dopo giorno, gara dopo gara sviluppando e ottimizzando idee e soluzioni tecniche in un settore estremo come quello del ciclismo su pista per poi trasferirli a una produzione sempre più attenta al ciclista, alle sue esigenze e alla sua relazione con la bicicletta in una simbiosi sempre più performante e naturale. (ANSA).
   

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