Lombardia

Dagli hotel alle boutique, pochi i turisti russi a Milano

Federalberghi, perdita importante per le strutture di lusso

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 10 AGO - Il caldo record di questi giorni non ferma lo shopping in via della Spiga, nel Quadrilatero della moda di Milano, dove sono soprattutto i turisti stranieri a fare compere. Quest'estate nei negozi delle griffe della moda mancano però i russi, che non arrivano più a Milano per lo shopping di lusso a causa delle sanzioni scattate dopo l'aggressione all'Ucraina.
    "Milano soffre un po' la mancanza dei turisti russi - spiega la commessa di un noto marchio del lusso italiano - non è un bene. A causa delle sanzioni decidono di andare a fare shopping in Turchia o a Dubai". Qualche turista russo si vede ma si tratta soprattutto di cittadini che risiedono in altri Paesi della Ue o negli Stati Uniti, "qui ne vediamo due al mese se vogliamo fare una stima", aggiunge la responsabile di un altro negozio. Rispetto agli altri anni "mancano i russi - sostiene un altro commesso -, la differenza si vede perché sono turisti che spendono molto e non si fanno problemi. I pochi che vengono a fare compere a Milano risiedono in altri Paesi europei ma acquistano solo qualche pezzo, compensiamo però con gli americani, gli arabi e con i turisti dal Nord Europa".
    La mancanza dei turisti russi si fa sentire anche negli alberghi della città. "Per gli hotel, e in particolare quelli di lusso, è sicuramente una perdita importante a livello di clientela - osserva Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano -. Mancano anche i cinesi per le restrizioni dovute al Covid e si tratta di un tipo di turista che, come i russi, spende molto e senza problemi. La capacità di spesa dei russi non è facile da eguagliare". Negli hotel di Milano non si aspettano "a breve un ritorno dei russi, in compenso sono tornati gli americani - conclude -, che sono favoriti dalla parità dollaro-euro. E a settembre ci aspettiamo un exploit ancora maggiore di questi turisti. I pochi turisti russi che si vedono a Milano provengono da altri Paesi europei, ma non sono sufficienti per eguagliare i numeri precedenti il conflitto".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it