Lombardia

Una ‘Rua’ che porta la cucina dalle Alpi al Mediterraneo

A Isola nuova insegna dal nome portoghese ma con dna tricolore

Redazione Ansa

L’insegna parla portoghese, ma è sintesi di un giro d’Italia a tutto tondo. ‘Rua’ significa strada: in effetti, quella percorsa in cucina da Francesco Zucchi si spinge fino ai lati estremi della penisola tricolore, partendo dal cuore di Milano/Isola, nel nuovo ristorante di piazzale Archinto. Il viaggio è senza soluzione di continuità e procede dai (rigorosi) mondeghili lombardi al respiro marino del polpo con le olive taggiasche, fino a proposte meno consuete come i ‘mandilli de sea’ (o fazzoletti di seta, di ispirazione ligure) con nero di seppia, pesto e crudo di gambero rosso.

   La new entry conferma un momento davvero vivace della ristorazione meneghina, che vive una ripresa alimentata da una città che, dopo due anni di restrizioni, pranza e cena sempre volentieri fuori casa. Obiettivo di Zucchi è dare un’interpretazione “attuale e sofisticata” delle ricette tradizionali rintracciate dalle alpi al Mediterraneo: insomma, offrire nuove prospettive a una tradizione che cerca di essere dinamica e di tendenza. Ecco allora il vitello tonnato con la spuma di tonno o la rivisitazione dell’amatriciana utilizzando però la cotenna soffiata e i datterini gialli - in luogo del consueto guanciale e del sugo rosso.

    La cantina è prevalentemente nazionale con l’inserto di bolle francesi e qualche outsider interessante tra i rossi, come il Grignolino di Accornero, il Lessona (dal Biellese, a base Nebbiolo) o le Pergole Torte di Montevertine. Per lo chef trentottenne si tratta della terza importante avventura imprenditoriale dopo il catering "I Marinati", nel 2015, e l’apertura di Bech, format che coniuga panino gourmet e cocktail bar, in via San Marco. Da Rua la sala è raccolta, con solo 35 posti cui si aggiungono i 48 del dehors estivo: una tradizione che conferma il piglio contemporaneo vestendo anche i blue-jeans dell’insegna, tra case di ringhiera che resistono al tempo e i grattacieli futuristici che portano verso il cielo la Milano di domani.

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