Lombardia

Sangue cordonale, una rete nazionale per rilanciare raccolta

In Scientia Fides: soluzione modello ibrido come in altri Paesi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 07 DIC - Un modello ibrido con una regolamentazione nazionale delle biobanche private in collaborazione con le biobanche pubbliche per la creazione di una rete unica nazionale. Sarebbe questa la soluzione, così come già accade in Inghilterra e Germania, per rilanciare la raccolta di sangue cordonale che, a causa della pandemia di Sars-CoV-2, nell'anno 2020 ha visto una riduzione di circa il 40% rispetto al 2019. A sostenerlo è Luana Piroli, direttore generale e della raccolta di In Scientia Fides, Bio Banca di cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale, secondo la quale la rete avrebbe un valore inestimabile per milioni di famiglie o pazienti in attesa di trapianto, per poter così aumentare il numero di campioni a disposizione.
    "Attualmente in Italia, le biobanche private operano perlopiù attraverso agenzie commerciali è dunque necessario reprimere energicamente tutti quei fenomeni di intermediazione che, aggirando gli attuali divieti di legge, continuano a proliferare indisturbati ad evidente detrimento della qualità e dell'efficienza del servizio. - spiega -. Riteniamo che sia ormai indispensabile un confronto a livello governativo sull'argomento a tutela delle famiglie che decidono di conservare il loro patrimonio biologico, questo si può fare attraverso una collaborazione pubblico privato che abbia un obiettivo comune: la salvaguardia del cittadino con la messa in sicurezza di un patrimonio biologico molto importante. Vanno rivisti piani e vanno adottate tutte quelle logiche di sicurezza dettate dallo stesso PNRR". (ANSA).
   

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