Lombardia

Vecchioni, dobbiamo dare nuove speranze ai giovani

L'intervento del cantautore all'Università di Pavia

Redazione Ansa

(ANSA) - PAVIA, 24 NOV - "Dobbiamo dare nuove speranze ai nostri giovani: loro vivono di proiezioni in avanti. E chi detiene il potere, deve impegnarsi a distribuirlo". E' il messaggio lanciato oggi da Roberto Vecchioni, nell'Aula Magna dell'Università di Pavia, all'evento conclusivo del progetto sul tema "Disagio giovanile: saper conoscere per prevenire".
    L'iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Le Vele in collaborazione con Asst Pavia, l'Ufficio Scolastico Territoriale e l'Assessorato all'Istruzione del Comune di Pavia. Vecchioni (che per 7 anni all'Ateneo pavese ha tenuto un corso su "Musicologia e Storia della Musica") ha spiegato che "il disagio in realtà è un bisogno dell'umanità, un 'non io', direbbe Hegel, di cui necessitiamo. Il disagio è una straordinaria barriera che ci aiuta a crescere, solo però se abbiamo le armi per superarlo.
    Oggi si avverte più disagio rispetto agli anni 60-70, perché il mondo in cui viviamo è più complesso. Quello che per alcuni è bene, per altri è male: e in tale confusione, il disagio mette le radici".
    "La difesa più elevata che abbiamo per affrontare il disagio si chiama cultura - ha aggiunto il cantautore -: la cultura non è sapere, ma la capacità di chiarire il rapporto che esiste tra gli uomini e comprendere quello che conta veramente nella nostra vita. La cultura ci chiarisce, ci medica, ci rassicura, ci protegge come un tetto. Con l'aiuto della cultura riusciremo a capire che dobbiamo rafforzare la nostra spiritualità, non ciò che abbiamo di solido. Partendo da questo atteggiamento, si riesce finalmente a credere di più nei giovani".
    L'intervento di Vecchioni è stato preceduto da una tavola rotonda sul progetto "Disagio giovanile", iniziato nel dicembre dello scorso anno. Sono state numerose le iniziative avviate, tra corsi per studenti, genitori e insegnanti, la creazione di un sito sui problemi dei ragazzi, la redazione di un libro e l'allestimento di uno sportello d'ascolto. (ANSA).
   

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