Lombardia

Folla per la cerimonia di pensionamento del procuratore della Repubblica di Milano

Nel suo discorso di saluto nell'aula magna del palazzo di giustizia, Francesco Greco dice: "I magistrati devono rispettare le regole"

Redazione Ansa

Folla per la cerimonia di addio alla magistraura di Francesco Greco, il procuratore della Repubblica di Milano che sabato andrà in pensione. L'aula magna del palazzo di giustizia, che in genere viene usata per l'inaugurazione dell'anno giudiziario e per altre occasioni speciali, è gremita di persone, a partire dai vertici della magistratura e dell'avvocatura milanese e delle forze dell'ordine ma anche gli ex pm del pool di Mani pulite che hanno affiancato Greco durante Tangentopoli, e cioè Antonio Di Pietro e Gherardo Colombo. Nell'aula è stato allestuto un grande schermo su cui scorrono le foto più significative della carriera di Greco.

"Le regole devono essere rispettate in primis dai magistrati", ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco nel suo discorso commosso di saluto nell'aula magna, facendo anche riferimenti espliciti e impliciti alla bufera che si è abbattuta sulla Procura milanese e allo scontro col pm Paolo Storari, ovviamente non presente al commiato, come anche alcuni altri sostituti procuratori. "Non è la prima e non sarà l'ultima tempesta che l'Ufficio si troverà ad affrontare". "Al di là di tante chiacchiere e strumentalizzazioni - ha detto ancora Greco - lascio una procura organizzata ed efficace. Tra qualche giorno verrà presentato il bilancio sociale e i numeri lo dimostreranno". 

"Al di là dei dissapori, quando si saluta una persona, la si saluta perchè si è passata una vita insieme. Grazie per lo spirito di squadra che mi hai insegnato quando sono venuto qui a Milano. Vorrei tanto che ci fossimo tutti": sono le parole di Antonio Di Pietro, ex pm di Mani Pulite intervenuto a Milano alla cerimonia per il pensionamento di Francesco Greco. "Non si può dimenticare quello che abbiamo passato - ha aggiunto - Qui abbiamo fatto il nostro dovere e ne abbiamo anche pagato le conseguenze. Sono venuto qua a dirti grazie, quel grazie che non sono riuscito a dirti e ho avuto il coraggio di dirti allora", quando Di Pietro ha lasciato la magistratura. "Si può essere d'accordo o non d'accordo con le decisioni prese - ha concluso - ma quello che abbiamo fatto non era per sovvertire lo Stato ma per assicurare alla giustizia dei delinquenti". Nell'aula magna, è intervenuto anche Gherardo Colombo che ha ricordato che, a partire dal 1992, "abbiamo fatto tante cose e ce ne hanno fatte tante. Abbiamo condiviso momenti drammatici", ha affermato ricordando i suicidi di Raul Gardini e Gabriele Cagliari. "Abbiamo cercato di fare quello che ci diceva il codice con tante difficoltà e dolori". "Sono contento di essere qui a ricordare il passato - ha concluso - ma proiettati verso il futuro perchè c'è una vita fuori, si può fare molto anche fuori", ha concluso Colombo che da 14 anni ha lasciato la toga.
   

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