Lombardia

Il Prosecco: presentate a Milano insolite, vecchie annate

Portate da Paolo Bisol e la figlia Isabella, della Cantina Ruggeri

Redazione Ansa

Una degustazione verticale con annate fino al 2009, come dimostrazione che il Prosecco di Valdobbiadene Superiore Docg, non rappresenta solo quel vino “Giovane, fresco e fruttato” che pur ha conquistato una fama globale, ma è anche in grado di reggere il tempo e conservare quelle note e quell’eleganza che lo caratterizzano. Con questo obiettivo Paolo Bisol e la figlia Isabella, proprietari della Cantina Ruggeri, hanno presentato vecchie annate della loro etichetta Giustino B. prodotta per la prima volta nel 1997 per festeggiare i 50 anni di attività del nonno e fondatore della Cantina a Valdobbiadene (Tv).

   “Sono due le caratteristiche peculiari del nostro territorio - spiega Elisabetta - la prima le colline ripide, dichiarate patrimonio dell’Unesco, un ambiente ideale per far crescere la Glera, il vitigno da cui viene il Prosecco. La seconda è la lavorazione delle vigne, realizzata interamente a mano, dal taglio dell’erba alle vendemmie. Un impegno che richiede dalle 300 alle 800 ore di lavoro per ettaro, ma che viene ripagato dalla qualità dell’uva”. Un Prosecco “adulto” quello Ruggeri “Noi abbiamo una mentalità vecchio stile e crediamo che l’assemblaggio sia una fase fondamentale- sottolinea Paolo - che viene curata dal nostro enologo Fabio Roversi”.

   Innovatore del Prosecco, Paolo Bisol, ha portato a Milano anche “Cinqueanni”, un Valdobbiadene che viene imbottigliato dopo aver riposato all’interno dell’autoclave per ben 46 mesi e “Vecchie Viti”, Prosecco Superiore Docg che nasce dalla scelta di circa 2500 viti di età compresa tra i 90 e i 110 anni. In abbinamento ai vini di cantina Ruggeri, i piatti di alta cucina gourmet dello chef Daniel Canzian, le cui origini venete presenti nella sua cucina, ben si sposano con il Prosecco e il “cru” del Cartizze. Tra i piatti del menu la notevole “Faraona alla veneta ripiena di Pescatrice, servita arrosto, accompagnata dalle sfumature di ortaggi della stagione”.

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