Lombardia

Anziano ucciso: gup, parente e medici a processo

'Marito della nipote iniettò morfina, ma fu anche curato male'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 19 OTT - Per la morte di un 87enne, deceduto il 10 ottobre 2020 all'ospedale 'Salvini' di Garbagnate (Milano), è stato rinviato a giudizio il marito della nipote dell'anziano, che era stato fermato una ventina di giorni dopo con l'accusa di omicidio volontario aggravato per avergli somministrato, facendogli visita nel reparto di Pneumologia, morfina e antidepressivi fino a ucciderlo. Oltre a lui, però, per omicidio colposo sono stati mandati a processo anche 5 medici della struttura sanitaria che, prima e dopo l'azione del parente dell'uomo, non l'avrebbero sottoposto a cure adeguate. Lo ha deciso il gup Natalia Imarisio fissando l'inizio del processo per i sei imputati per il 16 novembre davanti alla Corte d'Assise milanese. Nell'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Nicola Rossato, era stato notificato a luglio l'avviso di conclusione indagini al 49enne che è ai domiciliari da fine ottobre dello scorso anno per aver ucciso con dolo lo zio di sua moglie, ma anche ad un primario, a tre medici della stessa equipe e ad un anestesista per condotte colpose. L'anziano venne ricoverato il 30 settembre 2020 nell'ospedale per una grave forma di polmonite (non da Covid) e, stando alle indagini, il marito della nipote, infermiere professionale e operatore di rianimazione in un'altra struttura e che aveva il permesso di andare a trovarlo, il 9 e il 10 ottobre gli avrebbe somministrato dosi massicce di morfina e di un farmaco antidepressivo.
    Il presunto movente economico, ossia l'eredità di cui risultava beneficiaria la moglie, è stato vagliato nelle indagini, ma non sono stati trovati sufficienti elementi.
    (ANSA).
   

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