Lombardia

Sala, Milano perde un saggio pieno di generosità

'Non era geloso del suo sapere, grazie Salvatore'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 07 OTT - "Con la scomparsa di Salvatore Veca, Milano perde una delle intelligenze più vivide e incisive della riflessione politica e civile della nostra città": il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato in questi termini il filosofo deceduto oggi, che per lui era però qualcosa di più.
    "Ad altri toccherà un bilancio culturale della sua esperienza. Io - ha detto - vorrei esprimere l'orgoglio di aver conosciuto e frequentato un uomo colto, democratico e soprattutto generoso. Molti diventano gelosi del loro sapere, Salvatore Veca no". Sui social, Sala ha riportato due ricordi personali, uno sull'Esposizione universale e uno del momento in cui il sindaco decise di candidarsi. "Non è stata facile la marcia di avvicinamento al 2015, anche a Milano. Salvatore Veca - ha raccontato Sala che di Expo è stato ad e commissario unico - ha capito tra i primi e non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e il suo incoraggiamento. Me lo ricordo un sabato del febbraio 2012 sul palco del Dal Verme con Umberto Eco, Umberto Veronesi e Philippe Daverio, tra gli altri, a parlare di Expo. Mancavano tre anni e proprio da lì nascevano quelle idee di sostenibilità, coltivate da Salvatore Veca insieme alla Fondazione Feltrinelli, che rappresentano la più importante eredità di un evento che ha contribuito a cambiare la nostra città". "Dopo l'Expo, mi buttai nella candidatura a sindaco. Ero uno che veniva da un mondo diverso, dovevo confrontarmi con un linguaggio, con dei tempi e dei mondi del tutto nuovi per me. Mi ricordo - ha aggiunto - gli incontri con Salvatore Veca in quei mesi: i suoi pensieri, la sua voce, il suo sorriso nel spiegarmi quel mondo della politica che per lui aveva pochi misteri, perché ne possedeva lo spirito e il respiro. Grazie, Salvatore".
    (ANSA).
   

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