Lombardia

COVID: il punto in Lombardia

Fontana, lombardi hanno dimostrato di essere una grande comunità

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 19 GIU - Scende sotto quota 500 il numero dei ricoverati per Covid negli ospedali lombardi, un dato mai così basso dallo scorso 11 ottobre. Sono infatti 80 i pazienti in terapia intensiva e 402 negli altri reparti. I nuovi positivi sono 183 e i decessi tre.
    "I lombardi hanno dimostrato di essere una grande comunità" che "non ha dato credito a tante bugie con cui volevano infangarci. Oggi la Lombardia è zona bianca, presto ci sarà quella libertà che tutti auspichiamo" ha detto a Roma, nel corso di una manifestazione della Lega, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
    Proprio con il passaggio alla zona bianca, anche la Lombardia si è adeguata alla normativa nazionale che prevede l'innalzamento del limite dei posti occupabili sui mezzi pubblici. A bordo di treni, autobus, tram e metropolitane quindi, dal limite del 50% si passa a quello dell'80%. A dare l'ok ai gestori del servizio è stata una nota inviata ieri alle Agenzie di Trasporto Pubblico e ai Comuni dall'assessore lombardo alle Infrastrutture e Trasporti, Claudia Maria Terzi.
    Prosegue senza intoppi in Lombardia la campagna vaccinale. Le indicazioni del ministero della Salute con le ulteriori indicazioni per il completamento del ciclo vaccinale nei soggetti sotto i 60 anni che hanno ricevuto una prima dose di vaccino AstraZeneca sono immediatamente operative. Lo ha comunicato la direzione Welfare di Regione Lombardia, che quindi permette, previa anamnesi e parere medico, ai cittadini interessati di poter optare per la somministrazione della seconda dose ancora con AstraZeneca qualora risulti impossibile convincerli a ricevere Pfizer o Moderna e previa la firma del consenso informato.
    Sul fronte dei controlli, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 100mila mascherine con falso marchio CE, per un valore di oltre 80mila euro ed hanno denunciato due commercianti cinesi nella zona vicina a via Paolo Sarpi, la cosiddetta Chinatown di Milano. (ANSA).
   

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