Lombardia

Fracci: biblista Maggi, era una donna assetata di Dio

'Era consapevole che la morte non è la fine ma un nuovo inizio'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 29 MAG - "Carla Fracci attraverso la bellezza è riuscita a intessere una relazione particolare con il Divino, la malattia l'aveva resa assetata di Dio. Lei ha lavorato fino all'ultimo nella consapevolezza che la morte non è la fine ma un nuovo inizio": spiega il biblista Alberto Maggi, frate dell'Ordine dei Servi di Maria, in una intervista su Famiglia Cristiana online, che ha scritto il messaggio letto oggi ai funerali dal musicista e compositore Giovanni Nuti in cui la stella della danza si è "congedata" dai suoi familiari e amici.
    E racconta il suo rapporto speciale con l'ètoile. "Aveva letto i miei due libri che ho dedicato al tema della morte trovandone il messaggio positivo perché ho parlato della bellezza della morte che è un compimento non la fine di tutto", dice rispondendo alle domande del giornalista Antonio Sanfrancesco.
    "Dovevamo incontrarci a fine estate, sarebbe venuta a trovarmi, ora verrà, in un altro modo", ricorda commosso Maggi che nutre una profonda ammirazione per Carla Fracci. "Da ragazzino - racconta - volevo fare il ballerino e ho avuto sempre una grande passione per la danza. Prima di decidere di entrare in convento, nel 1969, lavoravo al Comune di Ancona e quando andai via il Commissario prefettizio mi chiese che regalo d'addio volessi. Gli dissi: 'Vorrei conoscere Carla Fracci dal vivo'. Fui esaudito. Ci incontrammo e fu davvero emozionante.
    Poi l'ho vista tante volte a teatro, anche con Nureyev". (ANSA).
   

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