Lombardia

Omofobia, Milano in piazza. Zan: 'Successo per la democrazia'

'Le persone e i cittadini vogliono far sentire la loro voce'

Redazione Ansa

 "Questo è un successo per la democrazia che dimostra che l'Italia è un Paese civile e la stragrande maggioranza delle persone vuole una legge che tuteli le persone più vulnerabili". Così il deputato del Pd, Alessandro Zan, promotore dell'omonimo disegno di legge contro l'omotransfobia ha parlato della manifestazione andata in scena all'arco della pace a Milano per chiedere al più presto l'approvazione della legge con politici, artisti (da Paola Turci, a Gaia, la vincitrice di Amici) saliti sul palco per dare il loro sostegno-
    "Le persone e i cittadini vogliono far sentire la loro voce e chiedere alle istituzioni di approvare una legge di civiltà. - ha aggiunto - Questa non è una legge sulle minoranze ma contro i crimini di odio. Tutti potrebbero essere colpiti da questi crimini per questo è importante approvarla".
    Dopo questa manifestazione "mi aspetto che il Senato continui la discussione della legge in modo ordinato e civile a partire dalla commissione. Senza sotterfugi e ostruzionismi. Senza utilizzare le prerogative di qualcuno per limitare la discussione democratica al Senato - ha concluso -. Che, come è stato fatto alla Camera, ci sia una discussione civile e franca anche al Senato senza comprimere il dibattito per portare a casa il prima possibile una legge che l'Italia aspetta da trent'anni". 

In ottomila, 8 mila, secondo quanto riferito dagli organizzatori dal palco della manifestazione, hanno partecipato all'evento, fra di loro anche Francesca Pascale. "E' giusto, è doveroso nei confronti di queste e delle prossime generazioni approvare il disegno di legge - ha spiegato parlando con i cronisti -. Non essere qui in piazza oggi non è prendere una posizione politica ma essere a favore delle discriminazioni e dell'odio" ha detto aggiungendo di non poter "più votare per Forza Italia - finché continua a strizzare l'occhio a Salvini piuttosto che guardare al faro della libertà. Non mi sento più di appartenere a un partito che è più sovranista che liberale".
   

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