Lombardia

Csm: anche il pm di Brescia indaga per rivelazione di segreto d'ufficio

Il fascicolo è a carico ignoti e per ora con una sola ipotesi reato

L'avvocato siciliano Piero Amara (foto dal suo profilo facebook)

Redazione Ansa

Sul caso dei verbali degli interrogatori resi ai pm milanesi dall'avvocato Piero Amara che riguardano la presunta loggia Ungheria, anche la Procura di Brescia indaga per rivelazioni del segreto di ufficio. Da quanto apprende l'ANSA l'indagine aperta ieri a carico di ignoti al momento è stata iscritta solo per questo titolo di reato che è lo stesso per cui procede la Procura di Roma nei confronti del pubblico ministero Paolo Storari, che è stato convocato per sabato dalla magistratura capitolina ed è pronto a chiarire e difendere la scelta di aver consegnato quei verbali, per autotutelarsi, a Piercamillo Davigo, allora al Csm. 

Il pm milanese Paolo Storari nell'aprile 2020 avrebbe consegnato a Milano a Piercamillo Davigo, allora al Csm, i verbali degli interrogatori resi tra dicembre e gennaio precedenti dall'avvocato Piero Amara sulla presunta loggia segreta Ungheria. Un gesto dettato dalla necessità di autotutelarsi poiché i vertici della Procura non avrebbero dato seguito alle sue ripetute richieste di indagare immediatamente sul caso. La consegna nel capoluogo lombardo potrebbe incidere sulla competenza territoriale e portare i pm di Roma, che hanno convocato Storari da indagato per sabato, a trasmettere gli atti relativi alla sua posizione a Brescia.

Il presidente Sergio Mattarella, domani sarà al Csm per assistere alla proiezione del documentario su Rosario Livatino. Ci sarà il presidente della CEI cardinal Bassetti. Sarà una iniziativa a carattere storico-religioso e , sottolineano al Quirinale, non è previsto che Mattarella prenda la parola. Quanto al merito della questione che sta agitando la magistratura il Colle, interpellato in proposito, ribadisce quanto sia essenziale, per tutti, il rispetto assoluto delle regole. Della vicenda si stanno infatti occupando ben 4 procure. Ogni ulteriore intervento si configurerebbe come una indebita interferenza nelle indagini in corso.

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