Lombardia

Gori, siamo stanchi ma vogliamo riscatto

'Sui vaccini la Lombardia è 10 passi indietro altre Regioni'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 16 MAR - Dice di essere "stanco" come "tutti i bergamaschi" Giorgio Gori, il sindaco, dopo un anno di battaglia contro il Covid che ha colpito la provincia con 3.400 morti ufficiali nella prima ondata, anche se si stima che siano stati almeno il doppio.
    Era il 18 marzo dello scorso anno quando i camion dell'esercito partirono dalla città carichi delle bare dei defunti per portarle a cremare in altre città e altre regioni e proprio a un anno di distanza esatto, nella giornata nazionale delle vittime del Covid, arriverà in città il premier Mario Draghi, in un "grande segnale di attenzione e affetto" come il sindaco ha ribadito oggi in un'intervista all'Eco di Bergamo.
    "Dopo un anno così penso sia naturale che affiorino un po' di stanchezza e apprensione" dice. Ma bisogna rimboccarsi le maniche "riscatto" è la parola chiave che Gori sceglie non nascondendosi le difficoltà. Per questo spiega che al presidente del Consiglio, se ne avrà l'occasione, solleciterà attenzione al progetto a cui sta lavorando "tutto il territorio" per ottenere i cofinanziamenti europei.
    Le cerimonie (Draghi sarà al cimitero monumentale e poi all'inaugurazione del Bosco della memoria) saranno chiuse al pubblico perché è tornata la zona rossa. Ma la situazione non è grave come allora "la situazione drammatica del 2020 è inarrivabile" sottolinea. E poi ci sono i vaccini, su cui Gori non trattiene qualche critica. "Sto cercando di mantenere un profilo istituzionale ma - osserva -è disarmante quello che sta accadendo, con la Lombardia dieci passi indietro rispetto ad altre regioni. Non c'è Bertolaso che tenga: la macchina non funziona, anche se in un anno in Regione sono stati cambiati un assessore e due direttori generali". (ANSA).
   

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