Lombardia

Covid: il punto in Lombardia

Ristoratori in Regione e Prefettura, nuova occupazione liceo

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 21 GEN - Monta, in Lombardia, la protesta per le restrizioni imposte dalla zona rossa e la mancanza di ristori. Questa mattina un centinaio di ristoratori, baristi e proprietari di discoteche ha inscenato un corteo di auto a passo d'uomo, bloccando la Milano-Lecco, prima di arrivare a Milano per partecipare nel pomeriggio alla manifestazione sotto Palazzo Lombardia, dove, insieme ai colleghi milanesi, hanno incontrato l'assessore lombardo allo Sviluppo Economico Guido Guidesi. Poter riaprire e avere i giusti ristori sono le loro richieste.
    Sono stati ricevuti dal prefetto Renato Saccone, invece, i ristoratori milanesi che, sempre oggi, hanno organizzato un presidio davanti a Palazzo Dioli per chiedere ristori adeguati e un maggiore supporto alla categoria. E a lui hanno simbolicamente portato ceste con i prodotti scaduti che non hanno potuto usare a causa delle chiusure.
    Continuano anche le occupazioni delle scuole contro la Dad: questa mattina è stato occupato il liceo scientifico Einstein con un gruppo di studenti che è entrato nell'istituto dopo aver fatto il tampone.
    Bisognerà aspettare lunedì per conoscere l'esito del ricorso della Regione Lombardia contro la zona rossa. Il giudice del Tar del Lazio ha infatti deciso per l'aggiornamento dell'udienza alla prossima settimana, il tempo di acquisire il "Report fase 2" contenente i dati sull'emergenza da Covid-19 relativi alla scorsa settimana. Intanto è ancora la Lombardia la regione con il più alto numero di nuovi casi di Covid in Italia: 2.234 nelle ultime 24 ore.
    Prosegue anche la campagna vaccinale contro il Covid, ma al ralenti: in Lombardia ieri sono state eseguite 8.918 vaccinazioni anticovid, un numero superiore al giorno precedente ma comunque ben inferiore alle oltre diecimila dei giorni scorsi. Il motivo sono i ritardi delle consegne da parte di Pfizer che, ha spiegato il responsabile della campagna vaccinale Giacomo Lucchini, ha costretto a "modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo. I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all'11 marzo". (ANSA).
   

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