Lombardia

Doping, Caironi: colpa crema per cicatrici

Azzurra si difende: "Sostanza dichiarata a controlli ottobre"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - "Conosco la sostanza contenuta nella crema cicatrizzante che ho assunto: l'ho acquistata a gennaio dopo tre mesi di sofferenza per un'ulcera all'apice del moncone.
    Si tratta di una ferita aperta che nessuno farmaco è riuscito a richiudere". Martina Caironi spiega così la positività al doping. L'azzurra racconta di aver usato in questi mesi la crema e che "all'ultimo controllo di ottobre ho dichiarato tale sostanza. Mi ritrovo a dover saltare un Mondiale in un anno fondamentale senza ancora aver provato una definitiva cura per la mia ulcera". "A gennaio chiedo al medico federale la possibilità di usare questa crema e mi viene detto che deve essere impiegata in modo locale e a piccole dosi, e che non è necessario il TUE (esenzione per uso terapeutico ndr) per le quantità troppo basse. Test antidoping a luglio negativo. La ferita si apre ancora e quindi continuo in piccole dosi sicura di non incorrere in alcuna infrazione, e all'ultimo controllo di ottobre ho dichiarato tale sostanza".

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