(ANSA) - MILANO, 20 LUG - "Era il nostro Capo": in queste
poche parole è racchiuso tutto il rispetto e la riconoscenza dei
magistrati che hanno lavorato a Milano con Francesco Saverio
Borrelli, che hanno voluto salutare il magistrato morto oggi con
un messaggio che sarà pubblicato domani.
"La sua porta era aperta a tutti" sottolineano nel testo
firmato "i tuoi sostituti" e questo perché "il 'vero capo' non
ha bisogno di apparire. Lo è. E lui lo era. Quando entravi nel
suo ufficio con un problema, ne uscivi con una soluzione".
"Quando avevi sbagliato qualcosa - ricordano -, te ne parlava
con quel modo garbato per cui alla fine eri tu stesso a
riconoscere la 'cappellata'. Salvo poi, davanti al mondo,
metterci lui la faccia".
"Appartenere alla Procura di Milano - aggiungono - era come
stare in una grande orchestra, ognuno col suo strumento, diverso
dagli altri, ma essenziale. E ovviamente con un direttore che ti
faceva sentire utile, anche se non eri il primo violino. Del
resto il Capo la musica la conosceva bene".
"Ciao Saverio - concludono -, i tuoi sostituti non ti
dimenticheranno mai".(ANSA).