Lombardia

Sicurezza: privacy, regole Ue imporranno 45mila specialisti

Redazione Ansa

(ANSA) - RHO-PERO (MILANO), 16 NOV - Con l'entrata in vigore, il 25 maggio 2018 del nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei dati personali che, nell'era della videosorveglianza intelligente, tutelerà il diritto alla riservatezza aumentando di contro responsabilità di produttori, installatori e grandi utilizzatori, serviranno almeno 45.000 specialisti della privacy. Se ne è parlato oggi nel convegno dal titolo W la privacy! nell'ambito di Sicurezza 2017, manifestazione di riferimento del settore security&fire in corso a Fiera Milano. Quello della privacy è un tema che praticamente coinvolge tutti i tipi di azienda. Basta infatti installare una telecamera, o un sistema di geolocalizzazione di un camion, che si innesta un processo di tutela della privacy dei dipendenti.
    Per non parlare poi dei sistemi di videosorveglianza che oggi possono persino seguire i movimenti di un cliente tra gli scaffali di un supermercato per tracciarne le preferenze e le scelte di acquisto.
    "Il nuovo Regolamento europeo - ha spiegato Francesco Pizzetti, giurista e già Presidente Autorità Garante per la protezione dei dati personali - è uno strumento complesso e carica di maggiori responsabilità il titolare del trattamento dei dati, ma insieme è anche uno strumento che si adatta facilmente alle evoluzione delle tecnologie e delle modalità e esigenze del lavoro nel tempo". Le aziende si devono attivare in fretta per essere in regola e, per dare aiuto alle imprese, si stanno formando nuove figure professionali, che lo stesso Regolamento prevede: si tratta dei Data Protection Officer (DPO). Secondo le stime dell'Osservatorio di Federprivacy, l'applicazione della normativa genererà la richiesta di 45.000 esperti. "E' fondamentale non farsi trovare impreparati. - ha sottolineato il Col. Marco Menegazzo, Comandante del Nucleo Speciale Privacy della Guardia di Finanza - Il regolamento europeo infatti prevede, che le aziende e le PA siano caricate di nuove responsabilità in relazione alla raccolta e gestione di dati. Anche perché le sanzioni saranno considerevoli e potranno arrivare a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato per gli inadempienti". (ANSA).
   

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