Lombardia

Riina non sta bene, slitta il processo

Carcere Parma, per motivi salute no trasferimento da ospedale

Redazione Ansa

Per ragioni di salute, slitta al 16 gennaio il processo in corso a Milano a Totò Riina imputato per minacce di morte al direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Lo ha deciso il Tribunale in seguito a una comunicazione del carcere di Parma in cui si spiega che il boss, detenuto al 41 bis, "non può essere al momento trasferito al di fuori della sezione detentiva" dell'ospedale della stessa città dove è ricoverato per via delle sue condizioni fisiche. Secondo fonti del Dap, Riina non è stato sottoposto ad alcun intervento chirurgico, come ipotizzavano alcune indiscrezioni.

Questa mattina, spiegano le fonti, per un lieve malore, determinato pare da un calo di pressione, i sanitari del carcere non hanno autorizzato il suo trasferimento nella sala delle videoconferenze per il collegamento col tribunale di Milano dove era in corso il processo a suo carico. Riina ha allora rinunciato a partecipare al dibattimento che dunque è stato rinviato.

Per via della certificazione sanitaria fatta pervenire stamani alla sesta sezione del Tribunale di Milano, Riina non può essere trasportato nella apposita sala per i collegamenti in videoconferenza che si trova nel carcere di Parma. Per tanto si è presentato un impedimento dell'anziano boss a partecipare al processo che ha costretto il collegio, presieduto da Raffaele Martorelli, a rinviare il dibattimento di una settimana. L'ipotesi, che non trova alcuna conferma ufficiale, ma di cui, come ha fatto notare il giudice Martorelli, "i siti internet parlano ampiamente", sarebbe quella di un intervento chirurgico a cui sarebbe stato sottoposto il 'capo dei capi' ieri mattina in gran segreto all'ospedale Franchini di Montecchio Emilia da dove, sempre nella giornata di ieri, sarebbe stato dimesso e riportato al 'Maggiore' di Parma nella sezione detentiva dove si trova da parecchio tempo in regime di '41 bis'. Dell'operazione però non ne sa nulla il suo difensore, l' avvocato Mirko Perlino. In più la comunicazione arrivata stamane in aula non fa riferimento esplicito a un intervento chirurgico che viene negato addirittura negli ambienti della clinica in provincia di Reggio Emilia.

La notizia di un'operazione subita dal capo di Cosa nostra, detenuto al 41 bis a Parma, è smentita da fonti del Dap. Questa mattina per un lieve malore, determinato pare da un calo di pressione, i sanitari del carcere non hanno autorizzato il suo trasferimento nella sala delle videoconferenze per il collegamento col tribunale di Milano dove era in corso un processo a suo carico. Riina ha allora rinunciato a partecipare al dibattimento che è stato rinviato. 
   

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