Lombardia

'Ndrangheta: cade la Giunta del Comune di Seregno

Negli atti: 'padrone' è il vicesindaco leghista

Redazione Ansa

La Giunta comunale di Seregno (Monza) è caduta, a seguito delle dimissioni di consiglieri e assessori di Lega Nord, Forza Italia e della minoranza, centrosinistra e liste civiche, che hanno deciso in massa di abbandonare l'incarico. Il Comune, da due giorni, è al centro della bufera per la maxi-inchiesta su infiltrazioni di 'Ndrangheta nel mondo della politica e dell'imprenditoria in Brianza.

Secondo la minoranza però, senza il loro contributo la Giunta sarebbe rimasta in piedi "È stata una scelta necessaria anche per la minoranza, dato che qualcuno della maggioranza non ha mollato - ha commentato William Viganò, capogruppo del Pd nell'appena decaduto Consiglio - altrimenti non ci sarebbero stati i numeri per far cadere questa Giunta, un atto dovuto ai cittadini". La decisione di tutto il consiglio comunale ha evitato l'eventuale commissariamento del Comune, ipotizzato dal Prefetto di Monza Giovanna Vilasi ieri sera a seguito dell'attesa decisione del Gip di Monza sull'interdizione del vice sindaco Giacomo Mariani, indagato a piede libero per abuso d'ufficio, chiesta dalla magistratura.

Il "padrone" dell'amministrazione comunale di Seregno, in Brianza, finita al centro di una maxi-inchiesta di 'ndrangheta e corruzione, e anche "unico padrone" del sindaco Edoardo Mazza, ora ai domiciliari, sarebbe stato Giacinto Mariani, il vicesindaco leghista, indagato per abuso d'ufficio Emerge da un'intercettazione contenuta in un'annotazione dei carabinieri. In una telefonata dell'ottobre 2015, il costruttore Antonino Lugarà, in carcere per corruzione e vicino alla 'ndrangheta, parla di Mazza con Stefano Gatti, consigliere (anche lui ai domiciliari), e quest'ultimo gli dice: "Lui c'ha il padrone ... unico padrone ... Giacinto Mariani". In un'altra intercettazione un architetto dice che Mazza è "di fatto 'guidato' dal vice-sindaco Mariani, definendolo nella circostanza addirittura una 'pedina'".

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