Lombardia

Torna l'acqua nei Navigli di Milano

Sala, due km di nuovi canali in cinque anni

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO - Da anni a Milano si parla di riaprire i Navigli, il sistema di canali irrigui e navigabili che attraversava la città, ma l'idea da oggi diventa un progetto concreto con tanto di tempistiche sui cantieri e costo dell' operazione illustrati dal sindaco della città, e grande appassionato del tema, Giuseppe Sala. Entro il 2022 a Milano saranno riaperti 2 chilometri di canali per un costo di 150 milioni di euro, finanziati dall'amministrazione che li recupererà dai propri bilanci, "anche se pensiamo di attingere ai fondi europei - ha precisato il sindaco - e alla collaborazione di qualche privato".

    Questa sarà solo la prima parte di un'operazione che porterà alla riapertura integrale dei canali milanesi, che sono stati coperti mano a mano a partire dagli anni '20 del 900, per una lunghezza totale di 7,7 chilometri e un costo complessivo di 500 milioni. Ma su questa seconda parte ancora non ci sono le tempistiche, "si deciderà più avanti quando la città avrà digerito il primo passaggio in termini di viabilità e opere". Il sindaco Sala realizzerà quello che era un punto del suo programma elettorale ma anche un suo grande sogno. Tanto che nei primi mesi di mandato ha istituito un Comitato scientifico per studiare la fattibilità della riapertura e gli impatti sulla città. Con la riapertura dei Navigli Milano avrà nuovi chilometri di canali, che si andranno ad aggiungere a quelli già presenti, con la possibilità di navigare e questo sarà un "asset turistico straordinario". I lavori dovrebbero partire tra un anno perché l' intenzione dell'amministrazione è di 'appoggiarsi' ai lavori di realizzazione della M4 che, in alcuni tratti, si affiancano ai canali interessati dalla riapertura. Un modo per evitare di pesare troppo sui cittadini e sulla viabilità.

    E' prevista una fase di consultazione della cittadinanza: se il sindaco sembrava orientato al referendum oggi ha aperto ad altre modalità come il dibattito o l'udienza pubblica. "Sarà il Consiglio comunale a decidere a settembre - ha precisato - anche valutando i costi". Il referendum in ogni caso non si terrà a ottobre in concomitanza con quello indetto dalla Regione sull' autonomia della Lombardia, perché "non ci sono i tempi". I milanesi riceveranno anche un libretto informativo sui costi, i cantieri e gli eventuali disagi per la mobilità. "Pensiamo che la città oggi sia disponibile ad accettare nuove sfide - ha aggiunto - anche considerando che ci appoggiamo ai lavori della M4, che sono già in corso. Questa prima fase da un lato è preliminare alla seconda, ma se ci si dovesse fermare per varie ragioni avrebbe comunque un senso come operazione in sé". Il progetto integrale guarda alla Milano di domani, che avrà "una nuova mobilità", ed è rivolto a "tutta la politica".

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