Lombardia

Pontida: al via festival antirazzista, 'Terroni di tutto il mondo unitevi'

Da terroni uniti arriva inno 'Gente 'd'ò Sud'

Redazione Ansa

E' stato un bergamasco dal palco a dare il via ufficialmente al "Festival Antirazzista, Migrante e terrone organizzato per oggi a Pontida, in provincia di Bergamo, come 'reazione' alla visita a Napoli del segretario della Lega Nord Matteo Salvini a Napoli. "Abbiamo vinto la scommessa - ha detto - Noi di Bergamo non ne possiamo più di essere additati come leghisti, noi siamo antirazzisti", ha detto dal palco dove campeggia la scritta 'terroni di tutto il mondo unitevi'. Poi altri interventi e soprattutto canzoni. Dal palco Egidio Giordano, del coordinamento Dema, ha spiegato che "a Napoli ce l'abbiamo messa tutta per non far parlare Salvini perché il razzismo non ha cittadinanza da nessuna parte". Da Napoli sono arrivati tre consiglieri comunali: Rosario Andreozzi, Pietro Rinaldi e Eleonora Di Majo protagonista di un acceso scambio di battute con Salvini. "Non è lui che non ci piace ma le sue idee" ha osservato. Critiche sono arrivate alla manifestazione organizzata a Verona dalla Lega per il 25 aprile sulla legittima difesa. Dal palco Marta, arrivata da Venezia, ha festeggiato, tra gli applausi, il fatto che "quella scritta indecente 'Padroni a casa nostra' non c'è più". E' stata infatti cancellata anche se sarà rimessa lunedì, come ha spiegato su Fb il segretario provinciale della Lega Nord, Daniele Belotti. "L'abbiamo cancellata noi - ha scritto - Non vogliamo concedere l'opportunità di imbrattarla".

Il festival antirazzista di Bergamo ha un inno 'Gente d'ò sud' creato dai 99 Posse e da una serie di artisti che hanno creato insieme anche un cd doppio. Per l'occasione si sono firmati come Terroni uniti. "Con l'arrivo di Salvini a Napoli ho pensato che si dovesse dare una giusta risposta culturale - ha spiegato Massimiliano Jovine dei 99 Posse - una canzone che non fosse contro, ma pro, che raccontasse i migranti, anche i nuovi migranti" "Siamo venuti a portare quello che è Napoli: una città solidale da 50 anni. Non si tratta di dissacrare un luogo della lega perché questo - ha aggiunto Luca Zulù dei 99 posse- è territorio italiano". E sono venuti con un sorriso. Con filosofia hanno preso l'ordinanza del sindaco che ha fatto chiudere negozi, scuole e uffici comunali. "Qualcuno pensava che che arrivassero unni e visigoti ma siamo venuti con un messaggio di fratellanza. In fondo - ha concluso Jovine - è meglio così. Con tutto chiuso anche chi doveva lavorare può venire al concerto".

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