Lombardia

Saronno, amanti killer interrogati: l'infermiera non risponde. Il medico: "Alleviavo solo le sofferenze"

Si allarga l'inchiesta sulle morti in corsia

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Redazione Ansa

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Laura Taroni, l'infermiera arrestata per la vicenda delle morti in corsia all'ospedale di Saronno, interrogata in carcere dal Gip di Busto, Luca Labianca. Il suo avvocato ha già lasciato il carcere, così come quello del suo amante, Leonardo Cazzaniga. 

Cazzaniga è accusato di aver ucciso 4 pazienti con massicce dosi di farmaci. Entrambi sono sospettati per l'omicidio del marito della donna.

Il medico, durante il suo interrogatorio davanti al gip, si è detto "disponibile a chiarire quanto è successo". Secondo il suo avvocato, Enza Mollica, il medico ha risposto a tutte le domande, in alcuni casi in modo circostanziato, in altri in modo più generico. L'avvocato ha riferito che Cazzaniga "appare provato". Avrebbe spiegato che il somministrare farmaci serviva "per alleviare le sofferenze" dei pazienti. Ha respinto l'accusa di aver voluto uccidere qualcuno. A quanto si è saputo il suo avvocato, Enza Mollica, ha presentato una istanza di arresti domiciliari.

Oltre 50 le cartelle cliniche all'esame dei carabinieri sequestrate. Dagli atti, tra le altre cose, è emersa l'idea, da parte dei due arresti, di uccidere anche un cugino acquisito della donna. Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. 

LA VICENDA - Un torbido intreccio diviene assassinio

Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l'amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: "Prima la pastiglia e poi le gocce", dice la Taroni e lui chiede: "Pure le gocce?". Cazzaniga risponde: "Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)". Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?".

Dalle intercettazioni tra l'infermiera Laura Taroni e il medico Leonardo Cazzaniga emerge la volontà di uccidere un cugino acquisito della donna "colpevole - riferiscono gli inquirenti - di farsi ancora mantenere dalla ex moglie". "Se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac! - dice Laura Taroni in un'intercettazione - Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio". La donna ride. L'intercettazione risale al 29 febbraio scorso ed è una 'ambientale' eseguita a bordo di una auto. "I due indagati - annotano i pm nella richiesta d'arresto - parlano dell'omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità".

"Sono sconvolta, come tutti; sentendo le intercettazioni sembra di essere dentro il film 'Natural born killer' che rappresenta gli spaccati del male. La Procura della Repubblica accerterà le responsabilità, e poi sarà cura anche della Regione capire se sarà necessario procedere con ulteriori azioni verso l'ospedale". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "E' fuori da ogni immaginazione - ha detto Lorenzin a margine della presentazione del nuovo Piano Nazionale Aids - che possano accadere cose simili dentro un ospedale. Da parte nostra abbiamo chiesto informazioni e dei tecnici del ministero stanno valutando, considerando che il tipo di reato rientra più nelle funzioni della Procura poiché non si tratta di malasanità, ma di un caso di cronaca nera".

 

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