Lombardia

Yara: Pm, clima avvelenato

'Credo non ci saranno problemi per registrazioni audio'

Letizia Ruggeri

Redazione Ansa

I giudici della corte d'assise di Bergamo non hanno ammesso le telecamere in aula per la lettura della sentenza a carico di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio. E' stata quindi accolta la richiesta del pm di Bergamo Letizia Ruggeri, a conclusione della sua replica, di revocare l'ordinanza con la quale ammetteva le riprese televisive della lettura della sentenza del processo. Questo a causa "del clima avvelenato" che si è venuto a creare intorno al dibattimento.

 "Credo, invece, che non vi siano problemi - ha aggiunto - per quanto riguarda le registrazioni audio". Il pm non ha fatto riferimento a fatti specifici ma, nelle settimane scorse, due buste, contenti dei proiettili, erano state trovate in un centro di distribuzione postale indirizzate sia al magistrato sia alla Corte d'Assise di Bergamo. Tempo fa, invece, in conseguenza di minacce e ingiurie via web, alla stessa Letizia Ruggeri era stata data una speciale sorveglianza.

Parte civile, firma messa da Bossetti con Dna - "Vi hanno detto che dovete mettere la firma su questa sentenza. In realtà, la firma l'ha messa lui", lo ha detto uno dei legali di parte civile della famiglia di Yara Gambirasio, Enrico Pelillo, nel corso della sua replica, riferendosi al Dna trovato sul corpo di Yara e attribuito a Massimo Bossetti. Il legale è anche tornato sulla corrispondenza tra il muratore di Mapello, in carcere da due anni e un giorno, e la detenuta Gina. "Sono state definite un colpo basso - ha detto il legale -. Ma non le abbiamo, però, prodotte noi ed è stato lui a scriverle". Dopo una breve pausa si terranno le repliche dei difensori del muratore di Mapello, Claudio Salvagni e Claudio Camporini.
   

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